Da macelleria a trattoria in declino: è il bistrot di Luca Todaro

Quattro anni fa, quando Luca Todaro ha rilevato la Casa rossa a Terenzano, all’incrocio tra via Verdi, via Della Tomba antica e via Carducci, verso Cargnacco, nessuno dava la minima previsione di sviluppo positivo al locale. La cui “morte”, dopo il successo dalla fine anni ’60 al ’90, era stata decretata dalla costruzione della bretella autostradale che ha lasciato fuori dai flussi di traffico l’ex ristorante. Ma dai commenti sarcastici dei residenti Luca Todaro non s’è fatto impressionare, partendo a testa bassa con il nuovo progetto. Ha avuto ragione tanta caparbietà: ora è un ristorantino sfizioso: «un bistrot», come ha voluto definirlo il testardo e fantasioso ristoratore. Lui effettivamente è uno che ha a che fare con le auto d’epoca, conosciuto come Luca Noleggi. Ma si muove fra Terenzano e Pradamano, dove è pure titolare del bar Piper. A parte il bar e la cucina, affidata a «poche cose, ma di qualità, in particolare carni alla brace», come sottolinea Todaro, la Casa rossa è uno scrigno di storia, anche ammiccante. A partire dal titolo, «dovuto al fatto che le case della bonifica del Ventennio erano pitturate di rosso perché si era scoperto che questo colore tiene lontani gli insetti» dice Luca, convinto che il sito fosse anche sede di un avamposto fascista. La memoria dei residenti fa riferimento a un locale pubblico che deve essere stato prima macelleria e poi osteria con annessa piccola rivendita di alimentari “coloniali”, come si usava un tempo, centro Totip poi Totocalcio e Lotto. Diventato trattoria, era la meta preferita dai camionisti, trovandosi sulla strada per la Safau, ora Abs. Gli ultimi proprietari, i Terenzani, Alma e il marito Armando, cercarono inutilmente di vendere l’esercizio che non dava più reddito dopo la deviazione del traffico sulla bretella diretta all’autostrada. Finché non è arrivato il vulcanico Todaro a riportare in vita i vecchi fasti. (p.b.)
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto