Cultura, Ciriani sfida la Regione e Pnlegge

PORDENONE. Non solo la presentazione di una manifestazione, ma «un accorato appello», lo chiama così il sindaco, alla Regione.
Perché «una manifestazione come Pordenone pensa, alla ottava edizione, ha dimostrato con i risultati il proprio valore. Che ogni anno dobbiate fare la questua – ha detto Alessandro Ciriani agli organizzatori –, dalle pizzerie alle pompe funebri, per racimolare risorse, è davvero eccessivo. Avete diritto ai fondi regionali, anche in virtù delle risorse private che avete raccolto ogni anno».
I fondi regionali possono arrivare solo partecipando ai bandi, ma nel 2016 la domanda del circolo Eureka, promotore del festival, è stata esclusa.
Dopo il fronte università, il primo cittadino di Pordenone apre una “vertenza” cultura con la Regione.
«Come sindaco – ha premesso –, ho messo in sicurezza Pordenonelegge, manifestazione per la quale non c’era nulla a bilancio, tra i primi atti di giunta. Credo fortemente nel valore della cultura in questa città e sono consapevole che ci sono centrali culturali che sono cresciute nel territorio, ma lo hanno fatto grazie a soldi e benefici derivanti da denaro pubblico, non certo da sole. Ecco perché non ci devono più essere figli e figliastri».
Senza un sostegno pubblico e costante, è la tesi del sindaco, non ci può essere crescita e la cultura non può moltiplicare i propri effetti positivi.
«Questa manifestazione si è conquistata uno spazio e aiuta ad affrontare, in modo originale, i temi dell’attualità, della politica, del costume e del giornalismo. Spero davvero che sia l’ultimo anno di incertezza, chiediamo serenità».
Sia Ciriani sia l’assessore alla cultura Pietro Tropeano, che ieri ha presentato la prossima edizione del festival sottolineando che Pordenone pensa «sarà una delle manifestazioni di punta del Comune», hanno già iniziato a sollecitare la Regione sulla questione dei bandi e sulla necessità di trovare un percorso diverso per Pordenone pensa.
«Una rassegna di questo tipo non può partecipare ogni anno a un bando perché dopo otto anni e una risposta costante del pubblico non deve giustificare la propria esistenza – ha proseguito Ciriani –. Per non parlare dei bandi che sono assurdi e cervellotici. Un’iniziativa va sostenuta per quello che rappresenta non in base a chi la organizza».
Una battuta rivolta direttamente ai detrattori del sindaco. Il fatto che il circolo Eureka sia di fatto rappresentato dai più stretti collaboratori del sindaco – Elena Ceolin, Alberto Parigi e Cinzia Scian, sono la sua squadra anche in municipio, operano nel gabinetto del sindaco – gli è stato rinfacciato dagli avversari politici già quando era in Provincia e contribuì alla nascita della manifestazione.
E se all’appello dovesse vedersi rispondere picche, per il futuro Ciriani è comunque pronto a sfidare la Regione: «Non solo questa è una manifestazione del Comune di Pordenone – ha evidenziato –, ma grazie all’impegno dei partner gli organizzatori si sono garantiti anche le risorse per la nona edizione».
Partner di Pnpensa sono Fondazione Crup, Confidi e il consorzio Pordenone Turismo, ma hanno anche contribuito: Interporto, Confartigianato, Confcommercio, Unindustria, Fondazione Cro, Camera di commercio, Confcooperative, Pordenonefiere, Coldiretti, Bioman, Cimolai, Delle Vedove e Fvg servizi. Sponsor tecnici: Fantinel, birra di Naon, fioreria Battistella, cooperativa Esibirsi, caffè letterario e caffè Municipio. Sostegno poi da Comune e, ancora per quest’anno, dalla Provincia.
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