Crollo alla Duca d’Aosta, ex sindaci e tecnici assolti

CORDENONS. Alla scuola elementare Duca d’Aosta il 12 settembre 2012 cedette una piccola porzione del controsoffitto a causa delle infiltrazioni d’acqua, ma in un punto diverso rispetto a quello indicato nelle segnalazioni al Comune.
Per il tribunale collegiale, presieduto da Licia Consuelo Marino (a latere Iuri De Biasi e Giorgio Cozzarini) i sindaci e i tecnici del comune di Cordenons hanno fatto il loro dovere e non hanno alcuna responsabilità nell’accaduto: non si poteva evitare. Sono stati assolti perché il fatto non sussiste dall’accusa di omissione di atti d’ufficio l’ex primo cittadino Carlo Mucignat (avvocati Alberto Fenos e Francesca Palugan), il suo successore Mario Ongaro (avvocato Paolo Dell’Agnolo), il geometra Roberto Piccin, responsabile dell’ufficio lavori pubblici (avvocati Valter Buttignol e Maria Italia Barile), l’ingegnere Giorgio Marcolin, responsabile dell’area servizi al territorio (avvocato Bruno Malattia), l’architetto Francesca Nicolò dell’ufficio pianificazione territoriale (avvocato Luca Colombaro.
Non luogo a procedere per prescrizione invece per l’omissione di lavori in edifici che minacciano rovina, contestata dal pm Maria Grazia Zaina a tutti e cinque gli imputati in luogo del crollo di costruzioni. Il pm ha ridimensionato la contestazione alla luce delle fotografie mostrate in aula, che hanno dimostrato come il buco nel soffitto fosse molto più piccolo dello squarcio aperto solo poi dai vigili del fuoco per eliminare il materiale pericolante. Il pm ha chiesto la condanna a 1 anno 9 mesi di reclusione per Piccin e Nicolò e a 1 anno e 6 mesi di reclusione per i due sindaci e l’assoluzione per non aver commesso i fatti per il solo Marcolin.
Lacrime di sollievo in aula all’assoluzione. Commosso pure Ongaro, che quasi non trova le parole: «Io sono vissuto tutta la vita nella scuola e per la scuola ho sempre avuto la massima attenzione». «È stata fatta giustizia», hanno commentato Dell’Agnolo e Colombaro, il quale ha aggiunto: «Un’assoluzione con formula piena a riprova della correttezza dell’operato della mia assistita». Soddisfatto anche Buttignol: «La sentenza conferma che non c’è stata alcuna omissione: tutto quello che doveva essere fatto, è stato fatto».
«Abbiamo dimostrato – Fenos ha ricordato il lavoro del collegio difensivo – che era stato convocato un vertice subito dopo le prime segnalazioni ed erano stati presi provvedimenti risolvendo i problemi, lo aveva riconosciuto lo stesso ingegnere comunale dopo il crollo, che si è verificato in un altro punto».
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