Crolla l’antica quercia simbolo del paese Alcuni frammenti sono stati ripiantati

Viviana Zamarian / VARMO

Da sola, la quercia si ergeva come ultimo resistente testimone della foresta della pianura, l’antica Silva Lupanica. Con oltre 500 anni d’età, la farnia nel parco retrostante villa Canciani Florio, a Varmo, di proprietà della famiglia Cisilino, rappresentava uno degli alberi più importanti del Friuli Venezia Giulia, alta circa 27 metri. Servivano cinque persone per abbracciarne il tronco e i bambini delle scuole del territorio andavano in gita per ammirare, con occhi pieni di incanto ed entusiasmo, quell’affascinante gigante verde.

Le sue radici, però, hanno ceduto ed è crollata. Il piccolo centro del Medio Friuli ha perso così il suo simbolo, il suo guardiano, tra i primi esemplari monumentali censiti in Friuli Venezia Giulia – già nel 1993 – che presentano le caratteristiche di maggiore interesse ambientale e anche culturale.

Non è la fine di una storia, però. Ma l’inizio di un’altra che parla di studio e di ricerca.

Sul posto per un sopralluogo, infatti, è intervenuto Andrea Maroè, referente tecnico degli alberi monumentali della nostra regione. Quel patrimonio arboreo cosi importante non poteva andare perduto.

E così si è deciso di mantenere il genotipo della pianta e di prelevare alcuni frammenti (talee) che sono poi stati ripiantati nel vivaio regionale Pascul di Tarcento.

«Alcune hanno già radicato – riferisce Andrea Maroè – e ora non ci resta che attendere l’autunno. In questo modo vogliamo preservare un patrimonio genetico di una pianta che per secoli ha dimostrato di avere una capacità di resistenza importante». Si preserva così il dna di una pianta che per 500 anni ha “vegliato” sul territorio comunale di Varmo. Ora per la quercia di villa Canciani Florio inizia una nuova fase della sua lunga storia.

Anche il proprietario, il commercialista Adino Cisilino, è soddisfatto di questo nuovo percorso. «Quando la quercia è crollata – spiega –, abbiamo provato davvero un grande dispiacere, perché rappresentava un simbolo per tutto il paese, considerato che a Varmo esiste anche via Della Quercia».

«Ora – conclude Cisilino – speriamo che il nuovo percorso intrapreso con le talee della pianta prosegua con successo». —

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