Crac Triestina: Stefano Fantinel patteggia, per la sorella atti a Udine

UDINE. È andata come doveva andare. E cioè con il via libera al patteggiamento che accusa e difesa avevano concordato per Stefano Fantinel, 44 anni, ex presidente della fallita Triestina calcio, per chiudere nella maniera più indolore possibile la vicenda sul crac milionario della società che lo aveva investito.
Ieri, il gup del tribunale di Trieste, Luigi Dainotti, ha accolto e applicato la pena di 1 anno, 4 mesi e 20 giorni (sospesa con la condizionale) sulla quale il pm Federico Frezza e l’avvocato Luca Ponti erano riusciti a convergere, nonostante il lungo capo d’imputazione - 16 ipotesi di bancarotta e 18 di reati fiscali (per lo più fattire per operazioni inesistenti), per una distrazione complessiva calcolata in quasi 8 milioni di euro - inizialmente contestato a Fantinel.
Esito non meno soddisfacente per gli altri due imputati. Giorgio De Giorgis, 56 anni, ex giocatore e procuratore sportivo della Triestina, è stato assolto con formula piena - “perchè il fatto non sussiste” -, dalle imputazioni di bancarotta che gli erano state a sua volta contestate, in concorso con il presidente, per un ammontare di circa 4,5 milioni di euro. Il suo legale, avvocato Giovanni Borgna, ha inoltre ottenuto la derubricazione dell’ipotesi di truffa formulata dal pm in un secondo momento, chiudendo con il patteggiamento di una multa di 45 mila euro.
Per quanto attiene alla posizione di Maria Elena Fantinel, 40 anni, sorella di Stefano e coinvolta in qualità di legale rappresentante della società Punto & Logistica Informazione Srl di San Daniele del Friuli, il giudice ha accolto l’eccezione di incompetenza territoriale del tribunale di Trieste proposta dal difensore, avvocato Roberto Mete, e ha disposto pertanto la trasmissione degli atti alla Procura di Udine per competenza. La Fantinel era imputata dell’emissione di due fatture, asseritamente false, alla Triestina Calcio, per complessivi 540 mila euro. (l.d.f.)
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