Così piazza San Giacomo conquistò gli austriaci - FOTO

Un volume racconta il salotto più famoso di Udine partendo da Kutschera, lo storico dell’arte che Vienna inviò in Friuli dopo la disfatta di Caporetto
Udine 2 agosto 2012. Piazza San Giacomo. Telefoto copyright Petrussi Foto Press /Petrussi Diego
Udine 2 agosto 2012. Piazza San Giacomo. Telefoto copyright Petrussi Foto Press /Petrussi Diego

Si conclude con la presentazione del volume curato da Francesca Venuto, e intitolato Piazza San Giacomo - Mercatonuovo - Arte e vita. Cronache e saggi da Kutschera a oggi, il trittico di libri editi grazie alla volontà dell’Associazione udinese Amici dei musei e dell’arte. L’ispirazione per questa nuova opera viene dalla traduzione di un importante saggio che lo storico dell'arte austriaco Oswald Kutschera Woborsky dedicò a uno dei luoghi più significativi ed amati della città, ovvero San Giacomo.

«Con questo libro si è voluto recuperare – ci racconta la presidente dell’associazione e curatrice del volume, Francesca Venuto - la testimonianza di apprezzamento del valore artistico e storico di un sito da sempre centrale nella vita udinese attraverso un contributo, sconosciuto ai non addetti ai lavori, a quasi un secolo di distanza da quando esso fu pubblicato».

Lo storico dell’arte Oswald Kutschera arriva a Udine nel 1917, inviato dall’Impero austroungarico in Italia proprio a ridosso della disfatta di Caporetto, per tutelare quei beni che potevano venire danneggiati dalle azioni di guerra. «Kutschera si impegnò personalmente per mettere in salvo determinate opere – spiega la professoressa Venuto - cominciando così ad appassionarsi al patrimonio artistico udinese». E molto in anticipo rispetto ai tempi Kutschera s’interessò di urbanistica, prestando particolare attenzione agli elementi minori della piazza.

«L’intento del nostro libro è stato poi quello di affiancare al testo gli approfondimenti con cui alcuni validi studiosi, prendendo spunto dalle osservazioni del Kutschera, hanno inteso arricchire un lavoro d’inizio Novecento per valorizzarlo e aggiornarlo sotto vari aspetti. Così – continua Francesca Venuto - è stata affrontata la vicenda della piazza nel suo utilizzo attraverso il tempo, con i suoi edifici policromi tramite ornamentazioni risalenti alle età tardo-gotica e rinascimentale, con un simbolo come la guglia della Madonnina e il suo restauro, con l’iconografia che ha fissato nell’immaginario e reso celebre il sito e le cronache cittadine che l’hanno innalzato a protagonista del panorama urbano».

Il volume verrà presentato venerdì 5 aprile a palazzo Belgrado, sede della Provincia di Udine, alle 17. All’incontro, a cui interverrà il direttore dei Civici Musei, Marco Biscione, saranno presenti gli autori dei saggi Liliana Cargnelutti, Paolo Casadio, Rita Cassani, Cristina Donazzolo Cristante, Teresa Perusini, Francesca Tamburlini, la curatrice del libro e il traduttore del saggio di Oswald Kutschera, Hans Kitzmüller.

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