Coronavirus, Arcuri: bandita la gara per i test sierologici. A breve in Friuli analisi a campione su 3 mila persone

Sarà la Regione, di concerto con l’Istat a definire le modalità di somministrazione. I test sierologici permetteranno di condurre uno studio di sieroprevalenza, per la determinazione della percentuale di italiani contagiati dal coronavirus

UDINE. «Noi siamo pronti per dotare il territorio dei dispositivi e delle apparecchiature che servono per avviare la fase 2 anche oggi. Questo non significa che deve essere avviata. Stiamo lavorando per mettere a sistema altri 3 aspetti, i tamponi e ci siamo riusciti, i test sierologici e la app». Lo ha detto il commissario straordinario all’emergenza, Domenico Arcuri, nel punto stampa in Protezione Civile.

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foto IPP/imagostock 05-03-2020 nella foto provette di sangue con la diagnosi della positività o negatività di un soggetto al coronavirus - covid-19 WARNING AVAIABLE ONLY FOR ITALIAN MARKET

La gara, per individuare l’azienda che dovrà fornire 150 mila test sierologici che serviranno a sviluppare su scala nazionale la prima indagine epidemiologica sul coronavirus, è stata pubblicata poche ore fa. In attesa di indicazioni più puntuali che arriveranno dalla struttura commissariale presieduta da Arcuri, al Friuli Venezia Giulia dovrebbero essere destinati 3 mila test: sarà la Regione, di concerto con l’Istat a definire le modalità di somministrazione.

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"La call sarà aperta per 5 giorni, dopodiché un panel identificato dal commissario Arcuri procederà all'identificazione del test che verrà selezionato per la conduzione di questo studio di sieroprevalenza su un campione di 150mila italiani, selezionati in collaborazione con Istat in funzione del genere, di 6 fasce d'età, di rappresentazione regionale e anche profili lavorativi”, ha spiegato Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di sanità (Css).

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I test sierologici permetteranno di condurre uno studio di sieroprevalenza, per la determinazione della percentuale di italiani contagiati dal coronavirus. Lo studio verrà condotto impiegando o test Elisa o test di chemiluminescenza (con analisi effettuata in laboratorio) per avere informazioni solide e affidabili. Il Cts ha fornito al commissario Arcuri le indicazioni su come "articolare la scelta: altissima specificità, test validati da organismi nazionali o internazionali, test realizzabili su larga scala, con almeno un laboratorio per regione in grado di condurre l'esame sierologico e che dovrà fornire risposte rapide per avere in tempi assai brevi" i dati necessari. Non solo, "lo studio verrà condotto in collaborazione con le Regioni e le Province autonome, che hanno dato piena adesione alla conduzione di questo studio", ha assicurato Locatelli.

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