Cornino, chiuso il lago della tragedia

Forgaria: ordinanza del Comune. I Cc verificano la sicurezza sulle sponde dopo l’annegamento dei due fratelli lombardi
Forgaria 18 Luglio 2011. Ragazzi annegati nel Lago del Cornino. Telefoto copyright Foto PFP
Forgaria 18 Luglio 2011. Ragazzi annegati nel Lago del Cornino. Telefoto copyright Foto PFP

FORGARIA

Dopo la tragedia di lunedì, che ha visto morire nelle sue fredde acque due ragazzi di 24 e 16 anni, il laghetto di Cornino è chiuso al pubblico. A sbarrare i sentieri che danno accesso allo specchio d’acqua ci sono oggi transenne e un’ordinanza di divieto, firmata dal sindaco Pierluigi Molinaro, «al fine – spiega - di stroncare sul nascere il viavai dei curiosi iniziato già lunedì pomeriggio e consentire agli inquirenti la tranquillità necessaria per lavorare nell’area».

Nel teatro della tragedia, gli investigatori sono tornati ieri per accertare la temperatura dell’acqua, mentre il medico legale ha effettuato l’ispezione cadaverica, il cui esito non ha indotto il magistrato della Procura di Pordenone, dott.ssa Piera De Stefani, a disporre l’autopsia sui due corpi che già oggi dovrebbero quindi essere trasferiti a Pregnana Milanese. Se dubbi sulla fatalità dell’incidente e sulla morte per annegamento dei ragazzi non sembrano essercene, i Carabinieri stanno però passando al setaccio le condizioni generali dell’area e predisponendo un rapporto da sottoporre all’autorità giudiziaria, dove sarà descritto in modo molto dettagliato lo stato di fatto dei luoghi teatro dell’incidente. Ciò, con tutta probabilità, per verificare se l’ente cui fa capo la gestione del lago non abbia omesso obblighi inerenti la segnalazione di divieti ed eventualmente di pericoli così da motivare l’ipotesi di un sequestro della zona.

«Il divieto di abbandonare il sentiero del lungolago è riportato nel cartellone che accoglie i visitatori all’ingresso della riserva», aveva subito chiarito, a margine della tragedia, il sindaco di Forgaria. Lì’ davanti i fratelli Della Vedova erano passati già lunedì mattina, visitando per la prima volta la riserva naturale assieme ai famigliari. Poi ancora nel pomeriggio, quando conquistati dalla natura avevano voluto far ritorno dalla casa dei nonni a Giavons fino a Cornino, dove purtroppo, fuori dai sentieri, si sono avventurati: il blocknotes sul quale Alessandro stava restituendo la meraviglia del panorama è infatti stato recuperato su una roccia, abbandonato lì dal 24enne poco prima di tuffarsi in soccorso del fratello Daniele, scivolato accidentalmente nel lago e incapace di nuotare.

I due sono rimasti vittime della bassa temperatura dell’acqua e dell’impossibilità di risalire a causa del terreno scivoloso. Il tutto sotto gli occhi del fratello Gabriele, classe 1993, il quale come detto ha dato l’allarme, raggiungendo a piedi un’abitazione vicina, purtroppo inutilmente.

Da lunedì nel tardo pomeriggio le salme dei due ragazzi sono state portate nella cella mortuaria di Forgaria, dove in serata è arrivata da Milano anche mamma Nadia, accompagnata da alcune persone della chiesa evangelica, alla quale i Della Vedova sono devoti. Fino a tarda ora il gruppo si è intrattenuto in preghiera ed ha ripreso poi ieri mattina presto, quando la famiglia è tornata a Forgaria, trovando nel vicesindaco Enrico Frucco la disponibilità già dimostrata il giorno prima. «Sono persone di grande forza spirituale – ha detto. E’ nostra intenzione ricordare questi ragazzi conservando l’ultimo disegno di Alessandro in Comune».

«Ho parlato a lungo con il nonno, che mi ha confidato di sentirsi in colpa. Li aveva avvertiti – ha proseguito Frucco – di stare attenti e non avvicinarsi all’acqua». Un monito caduto nel vuoto. Mai una simile tragedia si era verificata nell’area naturalistica prima d’oggi, meta ogni anno di 15 mila visitatori e a detta del sindaco sicura. «E’ stata una tragica fatalità – dichiara Molinaro -. Ogni giorno l’area è visitata da un gran numero di persone, a Natale ne portiamo qui a migliaia, per di più con il buio. E mai un incidente». Perché dunque l’ordinanza di chiusura? «Per tenere alla larga i curiosi e non intralciare le indagini, ma nel giro di qualche giorno la revocherò. Lo ribadisco, non centra nulla con la sicurezza dei sentieri. Pericoli, lì, non ce ne sono. Basta rispettare le regole».

Maura Delle Case

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