Coricama, museo più ricco grazie a privati

MANIAGO. L’arricchimento del materiale esposto al Coricama di Maniago, ossia il museo dell’arte fabbrile e delle coltellerie, passa attraverso le aziende che operano sul territorio della città del coltello. A 25 anni dalla prima donazione, effettuata dalla Pietro Rosa Tbm, si è aggiunta quella dell’impresa Campolin&Beltrame, oggi C-Blade.
La famiglia Campolin ha infatti contribuito all’arricchimento del museo regalando una paletta per turbina e alcuni semilavorati.
L’attività dell’azienda, nata nel 1963 dalla fusione Campolin&Beltrame, ha fatto ingresso nel settore palette per turbine dal 1966, creando occupazione e fatturato in costante aumento. L’impresa, che conta circa 160 dipendenti, a luglio è passata in mano agli americani, ovvero al colosso Sifco Industries, multinazionale fornitrice di componentistica di precisione per l’industria aeronautica, con sede a Cleveland (Ohio), che vanta una storia centenaria ed è quotata alla Borsa di Wall Street.
«L’intenzione è di ampliare l’esposizione del Coricama, inserendo anche quei prodotti che sono nati dalla tradizionale arte fabbrile e che comunque testimoniano un’evoluzione della lavorazione del metallo a Maniago – ha riferito l’assessore a Cultura e istruzione, Anna Olivetto –. Il dono ricevuto intende ricordare l’imprenditore maniaghese Mario Campolin, nell’anniversario dei 100 anni dalla nascita. Nel 1990, pure la Pietro Rosa Tbm, storica azienda nata nel 1887, aveva fatto dono al sindaco Romano Zecchin di una paletta che ora sarà collocata al museo».
Soddisfazione è stata espressa da Roberta Altin, responsabile scientifico del Coricama. «E’ positivo che il museo apra le porte alle attività post industriali – ha osservato – e che analizzi la realtà di Maniago attuale e, soprattutto, le potenzialità future».
Alla cerimonia hanno preso parte la famiglia Campolin, rappresentata dai figli di Mario, ossia Carlo, Carmen e Daniela, gli assessori Olivetto e Cristina Querin. «Come amministrazione – hanno dichiarato gli esponenti dell’esecutivo di Andrea Carli –, esprimiamo il ringraziamento per la donazione, auspicando che anche altre aziende locali seguano questo esempio, riconoscendo il valore documentario del museo di Maniago».
Lo scopo, insomma, è quello di estendere il progetto, cercando di coinvolgere il maggior numero di imprese, che possono contribuire alla crescita di una realtà museale importante non soltanto per la città del coltello, ma anche per provincia e regione. (g.s.)
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