Coprifuoco a Natale e sci a gennaio: nel Dpcm le regole per le feste

UDINE. Tutti a casa entro le 22, anche la notte di Natale. Si va verso la conferma del lockdown notturno e di conseguenza della chiusura anticipata di bar e ristoranti. Questi i punti fermi del nuovo Dpcm, atteso entro mercoledì 2 dicembre. Si ragiona, però, su una finestra di una settimana prenatalizia per agevolare gli acquisti dei regali e dare ossigeno alle attività commerciali.
Ai negozi verrebbe consentito il prolungamento dell’orario di apertura fino alle 22, con conseguente e temporaneo slittamento di un’ora dello stop alla circolazione serale.
«È solo un’ipotesi, non abbiamo ancora deciso», frena il ministro della Salute, Roberto Speranza. Come è un’ipotesi, anche se più azzardata, il via libera all’apertura dei centri commerciali nel week end prima di Natale. In sintesi, potremo dedicarci allo shopping natalizio, ma dovremo rinunciare ai viaggi.
Sarà vietato, infatti, lo spostamento tra le regioni, a prescindere dalla fascia di colore. Quindi, anche con un’Italia tutta o quasi in giallo, tra un paio di settimane, gli spostamenti oltre i confini regionali saranno limitati ai soliti motivi di salute, lavoro o necessità specifica. Ciò per evitare il ripetersi dei fatti di agosto: per molti scienziati, in quei giorni si sono creati i presupposti per la seconda ondata.
Dunque, si potranno raggiungere le seconde case solo se si trovano all’interno della propria regione. In realtà, nel governo si dibatte sulla possibilità di aggiungere un’ulteriore deroga per favorire i ricongiungimenti familiari: un altro punto sull’autocertificazione per fare visita ai genitori anziani o a un nonno rimasto solo.
«Non c’è ancora un’indicazione chiara, spero comunque che alle famiglie sia concesso di riunirsi», ha detto la sottosegretaria alla Salute, Sandra Zampa, ai microfoni di Tagadà, su La7. L’ala più rigorista nella maggioranza teme, però, che si verrebbe così a creare un movimento eccessivo e pericoloso: ad esempio, il figlio che va a trovare i genitori portandosi ovviamente moglie e figli. Moltiplicato per decine di migliaia di famiglie. E allora si pensa di limitare la facoltà di ritorno a casa per Natale solo a chi ha la residenza in un’altra regione.
Il paradosso di questa nuova architettura di regole è che dalla Lombardia non si potrà andare, ad esempio, in Piemonte, ma si potrà andare a sciare in Svizzera. Stessa opportunità per i piemontesi, o per gli abitanti di Veneto, Trentino-Alto Adige e Friuli Venezia-Giulia diretti sulle piste austriache.
Al momento il governo non pensa a chiudere i confini nazionali per impedire questo fenomeno. E chi deciderà di varcarli poi dovrà solo presentare un tampone negativo al rientro, per evitare le due settimane in quarantena. Per gli appassionati della settimana bianca la stagione in Italia inizierà a gennaio.
Quanto alla scuola, l’ipotesi di una ripresa della didattica in presenza prima della pausa natalizia si è sgretolata, mentre la messa della notte di Natale sarà in presenza ma anticipata. Per quest’anno, a Natale, prima a messa e poi a cena. —
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