Contagi all’ospedale di Tolmezzo Il Pd: «Il presidio non è più Covid free necessaria una riorganizzazione»

/ TOLMEZZO

Si ammetta che l’ospedale di Tolmezzo non è più Covid free e lo si riorganizzi. A chiederlo sono i consiglieri regionali del Pd, Mariagrazia Santoro e Enzo Marsilio, che denunciano una situazione importante di contagi nella struttura.

«Sulla carta è Covid free, ma nei fatti – sostengono – l’ospedale di Tolmezzo, come altre strutture, sta affrontando una complicata situazione di contagi, che sta colpendo pazienti e personale sanitario. Si tolgano i veli e si prenda atto della situazione, la sanità deve intervenire come compete e organizzare i reparti per affrontare nuovamente l’emergenza».

Santoro e Marsilio accendono i fari sull’importante tema attraverso un’interrogazione, con cui chiedono alla Giunta regionale e all’assessore alla Salute, Riccardo Riccardi, di chiarire la situazione dell’ospedale tolmezzino, sollecitando al contempo azioni concrete e necessarie per garantire il servizio sanitario alla montagna friulana. «Nel corso del 2020 – ricordano – l’ospedale di Tolmezzo è stato definito Covid free con un atto aziendale, situazione poi confermata dall’assessore Riccardi a fine novembre 2020 durante un incontro pubblico a Tolmezzo, lasciando alle strutture di San Daniele, Gemona e Palmanova il compito di accogliere i pazienti positivi al Covid».

Attualmente, continuano, «come si è saputo, tra i pazienti ricoverati c’è un importante numero di positivi, situazione che riguarda anche una parte del personale sanitario».

Secondo Santoro e Marsilio, «il mantenimento della definizione “Covid free” non è più credibile, è corretto prendere atto della situazione in modo da organizzare i reparti».

Il sindaco, Francesco Brollo, afferma: «Le evidenze di contagio ci dimostrano che purtroppo nessun ospedale ora si possa dire realmente Covid free, non solo Tolmezzo. Come amministrazione comunale continuiamo a dare la massima disponibilità per fare ciò che è nelle nostre possibilità e competenze: pensiamo alla messa a disposizione di un immobile comunale per agevolare gli utenti della nostra montagna per fare i tamponi, o alla convenzione che abbiamo attivato con l’Albergo diffuso per permettere agli infermieri, che si trovano con conviventi positivi, di alloggiare altrove per ridurre il rischio di contagio e poter continuare a lavorare. Questo perché pur non volendo addentrarci in aspetti organizzativi interni che non ci competono, cerchiamo di dare il massimo supporto e ci auguriamo che vengano messe in atto tutte le misure necessarie alla tutela della sicurezza dei degenti e del personale, messi a durissima prova in questo periodo. A loro va il nostro ringraziamento per la dedizione e professionalità che mettono in campo nelle complicate e stancanti condizioni di lavoro, come ai pazienti e ai loro cari va la nostra vicinanza per la difficoltà che stanno vivendo». —

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