Consorzio di bonifica, l’intesa pare reggere

Oggi l’assemblea per l’elezione di presidente, vice e deputazione. Decisiva la posizione dei 9 sindaci
Di Giulia Sacchi

Dalla poltrona del Comune di Vivaro a quella del Consorzio di bonifica Cellina Meduna. Da oggi Ezio Cesaratto, ex sindaco del piccolo centro del Maniaghese, potrebbe essere la nuova guida dell’ente. Dopo un percorso travagliato, i giochi sembrano fatti: alle 16 è in programma l’assemblea degli eletti, che deciderà chi terrà le redini del Consorzio, sino a prima del commissariamento presieduto da Americo Pippo. Un accordo di massima sul nuovo vertice è stato raggiunto: Cesaratto appunto, candidato dalla lista “Acqua e terra”, presentata da Coldiretti e Confagricoltura. Il braccio destro, invece, dovrebbe essere Peter Gobelin, imprenditore agricolo indicato come presidente da "Uniti per il Consorzio”, che fa riferimento a Nostragricoltura, Cia e operatori del settore. La spartizione delle poltrone, insomma, dovrebbe essere questa, anche se non si escludono colpi di scena.

La complessità della trattativa, nonché le tensioni degli ultimi anni, induce alla cautela: all’assemblea il compito di decidere chi sarà il presidente del Consorzio, chi il vice e come sarà composta la deputazione, che è l’organismo esecutivo. Ieri giornata di attesa, comunque tranquilla, per il possibile futuro presidente e pure per il papabile braccio destro. «Sebbene si parli di franchi tiratori e non si escludano colpi di scena, sono tranquillo – fa sapere Cesaratto –. Oggi (ieri per chi legge, ndr) è una giornata di attesa, domani si vedrà. All’assemblea la decisione finale». «La nomina del presidente ci sarà – commenta Gobelin –. L’accordo è stato raggiunto: all’assemblea l’ultima scelta». Una svolta all’interno dell'ente è necessaria: su questo tutti concordano. Deve essere chiuso il capitolo del commissariamento, apertosi nell’autunno 2014, dopo le disastrose elezioni del 25 maggio, quando avevano vinto tutti e non aveva vinto nessuno e il presidente Pippo, travolto da un’inchiesta della Procura, si era dimesso.

Nei mesi scorsi, la svolta pareva vicina, ma alla fine i fatti hanno dimostrato il contrario. Dalle consultazioni del 19 giugno era risultata vincitrice “Acqua e terra”. Una vittoria con soli due consiglieri in più di “Uniti per il Consorzio”. Il quadro si è complicato il 5 luglio, quando sono stati eletti i nove sindaci del consiglio, in grado, in sede di votazione, di essere determinanti nelle decisioni, andando anche contro la volontà dei consorziati. Dai nove delegati entrati nell’assemblea era arrivato un appello alle liste a individuare un’intesa. Questo pomeriggio il verdetto.

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