Condominio denuncia il Comune di Sacile: «Al Tar contro il piano regolatore»

Si tratta della Residenza Ortazza, che contesta l’attuazione della variante 58, adottata nel 2011. Il documento urbanistico era stato attaccato dagli ambientalisti: «Favorisce la cementificazione»

SACILE. Un condominio contro il Comune. Motivo del contendere la variante 58 al Prg adottata nel 2010 e approvata l’anno dopo.

A dare battaglia il condominio Residenza Ortazza con un ricorso presentato avanti il Tribunale amministrativo regionale per ottenere l’annullamento della delibera del consiglio comunale con cui la variante è stata approvata nonché di ogni altro atto comunque connesso (in particolare la deliberazione consiliare con la quale la variante è stata adottata).

Il condominio, inoltre, ha chiesto al Tar l’annullamento del diniego di accesso agli atti (sancito con provvedimento dell’11 aprile 2011). Da ultimo si chiede l’ulteriore condanna dell’amministrazione comunale al risarcimento dei danni.

A fronte dell’atto di citazione presentato da Residenza Ortazza la giunta (assenti il vicesindaco Vannia Gava, gli assessori Claudio Salvador e Maurizia Salton) ha deliberato di costituirsi nel giudizio promosso avanti al Tar e di autorizzare il sindaco Roberto Ceraolo a resistere in giudizio in nome e per conto del Comune di Sacile. Con apposito atto del responsabile del servizio competente si provvederà ora a individuare un legale per la assistenza e la rappresentanza in giudizio.

È questo l’ultimo atto di una lunga battaglia condotta contro la variante 58 in riva al Livenza. In prima fila, oltre al caso specifico del condominio Residenza Ortazza, le associazioni ambientaliste che nell’occasione hanno schierato addirittura il Wwf regionale con una osservazione alla variante 58 del Prgc firmata dal responsabile territorio e paesaggio Gianluca De Vido.

Da parte sua la lista civica Sacile partecipata e sostenibile ha denunciato la folle corsa all’urbanizzazione con aree di espansione residenziale, artigianale, commerciale ed industriale che a loro volta generano nuove opere infrastrutturali (autostrade, tangenziali, svincoli e via dicendo).

«Sacile – denunciava nel 2011 Sps – ha infatti oltre 600 abitanti per chilometro quadrato: il doppio di Cordenons con lo stesso numero di abitanti». Di qui l’invito a fermare la cementificazione del territorio.

«Alla luce del perdurare di queste politiche di consumo del suolo e cementificazione – era la conclusione – ben pochi effetti potranno avere tutti i tentativi di promuovere soluzioni di mobilità alternativa e piani del traffico che non andranno oltre dichiarazioni di principio e deboli soluzioni che ripresenteranno i problemi punto ed a capo dopo pochi anni».

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