Condanna di Fedriga e Serracchiani per il video negazionista delle foibe. Salvini: "Chi nega mi fa schifo"

UDINE. La nuova bufera che si è scatenata sull’Associazione nazionale partigiani d’Italia (Anpi) unisce, per una volta, Massimiliano Fedriga e Debora Serracchiani nel condannare l’iniziativa cui parteciperà la sezione di Parma.
Una manciata di giorni dopo le polemiche che si sono aperte per il post sul profilo dell’Anpi di Rovigo, tocca, infatti, alla sezione emiliana finire nell’occhio del ciclone. Tutto nasce dal programma della 14ª edizione del convegno “Foibe e fascismo” che si terrà – organizzata dal Comitato antifascista, antimperialista e per la memoria storica –, appunto, a Parma domenica, in occasione del “Giorno del ricordo”.

Al di là della conferenza sul numero dei morti nelle foibe e le testimonianze di antifascisti e partigiani, il casus belli (politico) nasce dalla proiezione prevista del video di Alessandra Kersevan dall’eloquente titolo “La foiba di Basovizza: un falso storico”.
Appena la locandina dell’appuntamento comincia a circolare in rete, Massimiliano Fedriga prende – virtualmente – carta e penna e attacca ad alzo zero.
«Fare leva sulla morte di innocenti e sul dolore di migliaia di famiglie per alimentare divisioni e riaprire ferite che hanno lacerato il confine orientale nel secondo dopoguerra è un esercizio che la Regione non può che condannare con forza – tuona il governatore –. Spiace leggere che, ancora oggi, vi siano realtà che utilizzano una tragedia come quella delle foibe per rinverdire, attraverso iniziative negazioniste, polemiche che auspicavo superate. La Regione si dissocia dunque, e condanna formalmente, convegni come quello promosso dall’Anpi a Parma, il cui unico fine non è la ricerca di verità storiche bensì lo svilimento di un dramma vissuto dalle comunità italiane sul territorio nazionale e su quello dell’ex Jugoslavia».

A stretto giro di posta, poi, il governatore pubblica sul proprio profilo Facebook un eloquente post in cui dice di sperare che «ogni istituzione pubblica tagli qualsiasi finanziamento a chi promuove il negazionismo, a chi, per una bieca ideologia, devasta e umilia la sofferenza di migliaia di persone: la nostra gente e la nostra terra non meritano questo».
Fedriga, con le sue parole, percorre le stesse orme tracciate dal suo leader nazionale, Matteo Salvini che proprio in relazione al convegno in programma a Parma spiega come sia «necessario rivedere i contributi alle associazioni, come l’Anpi, che negano le stragi fatte dai comunisti nel dopoguerra» aggiungendo – su Twitter – come gli faccia «schifo chi nega, ancora oggi, lo sterminio di migliaia di italiani da parte dei comunisti» e annunciando la sua presenza domenica a Basovizza.
L’allineamento tra Fedriga e Salvini, in fondo, non sorprende, a differenza di quello che, per una volta, si può registrare tra il presidente e l’ex governatrice Debora Serracchiani.
«Esiste una legge dello Stato – sostiene la parlamentare Pd – approvata a grandissima maggioranza dal Parlamento che istituisce il “Giorno del ricordo”. Il giustificazionismo o peggio il negazionismo delle foibe non sono accettabili, da qualunque parte vengano.
Basta mettere in discussione tragedie che ormai da anni i testimoni ci raccontano e che spesso hanno vissuto in prima persona. Basta cercare visibilità a buon mercato appressandosi il “Giorno del ricordo”, basta polemiche strumentali. Basta nutrire i mostri del passato a uso e consumo delle lotte politiche del presente». Per la parlamentare dem «chi ha conosciuto i drammi del confine orientale sa come stanno le cose, e onora chi è stato vittima, dimenticato dallo Stato e umiliato per decenni».
E se per il vicepresidente della Camera del Pd Ettore Rosato «la tragedia delle foibe è storia del Paese e nessuno ha diritto di metterla in discussione tanto meno fantomatici storici revisionisti e negazionisti», mentre per l’azzurra Sandra Savino «ogni febbraio, i negazionisti delle foibe, compresa l’Anpi, provano a riscrivere la tragica storia delle vittime della violenza titina sugli italiani, dopo che per decenni sono riusciti a nasconderla» il capogruppo di Fratelli d’Italia in Senato, Luca Ciriani, punzecchia Salvini.
«Mi stanno bene gli annunci del ministro dell’Interno – sostiene –, ma passi dalle parole ai fatti visto che è al Governo ed è l’esecutivo che ogni anno destina fondi ai partigiani. Questa è una battaglia di Fratelli d’Italia e la notizia che domenica a Parma l’associazione dei partigiani parteciperà a un convegno negazionista sulle foibe, rafforza in noi la convinzione che è giunto il tempo di mettere mano alle forbici».
"Una caccia alle streghe". Sulla vicenda è intervenuta anche Alessadra Kersevan: «Francamente sono 20 anni che subisco questa persecuzione – spiega – da caccia alle streghe. Ogni anno, in fondo, è la stessa storia anche se questa volta è particolarmente virulenta visto che ormai il “Giorno del ricordo” si è tramutato nelle “Due settimane del ricordo”. E mi aspetto che nei prossimi giorni, quando sarò chiamata a intervenire ad alcuni convegni, questa persecuzione prosegua e non si fermi qui da parte di chi sostiene che la sottoscritta, oppure Claudia Cernigoi per citare un’altra persona, non debbano più avere diritto di parola».
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