Concordato Polese Immobili in vendita per oltre 10 milioni

Il tribunale di Pordenone, riunitosi la scorsa settimana per valutare il concordato preventivo in continuità aziendale dell’impresa Polese spa, ha chiesto alcune integrazioni. La società, assistita dagli advisor Enrico Bevilacqua e Renato Bogoni di Padova, avrà tempo fino al 24 febbraio per presentarle ai giudici.

Il tribunale ha chiesto chiarimenti in merito agli appostamenti nel fondo rischi per i contenziosi, sulla suddivisione dei valori di liquidazione, sul cronoprogramma delle alienazioni. «Si tratta di precisazioni di dettaglio – ha puntualizzato l’advisor legale Enrico Bevilacqua – che depositeremo a breve». Gli advisor hanno già incontrato il giudice delegato Lucia Dall’Armellina e il commissario giudiziale Federico Borean.

La proposta di concordato, che prevede il pagamento al 100% dei creditori privilegiati (dipendenti,professionisti, artigiani ed Erario) e del 37% dei chirografari (subappaltatori e fornitori non artigiani) entro cinque anni, contempla la vendita di un patrimonio immobiliare cospicuo, del valore stimato in oltre 10 milioni di euro.

Le proprietà, costruite oppure acquisite per la ristrutturazione e la vendita dalla Polese spa, sono distribuite in vari comuni: per esempio San Vito al Tagliamento, Pasiano, Sacile, Trieste.

La storica impresa di costruzioni sta continuando a lavorare. È stata autorizzata a partecipare a numerose gare d’appalto nel Triveneto ma anche nel resto della penisola. A innescare la richiesta di concordato sono state le difficoltà incontrate nell’appalto per il ponte sul Ticino.

L’impresa di Sacile ha avviato un’azione civile per risarcimento del danno nei confronti della Provincia di Pavia: la società chiede sei milioni di euro a titolo di ristoro. In caso di incasso, anche parziale, sarebbe riconosciuta una percentuale di ristoro maggiore ai creditori chirografari. —

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