Completato a Giais il “Progetto toponimi”
AVIANO
Soltanto da alcuni decenni le strade di Giais sono diventate vie. Sino alla metà del secolo scorso tutti gli abitanti del borgo avevano lo stesso indirizzo: “Aviano – Giais”. La corrispondenza arrivava, con precisione, ai recapiti stabiliti per merito del postino che, sempre scelto fra i residenti, conosceva tutti. In assenza dei nomi delle vie, prevaleva la memoria orale, con i riferimenti a toponimi antichi, dialettali che ogni tanto apparivano anche su contratti e rogiti notarili.
La memoria degli anziani è cultura e la scomparsa di un anziano equivale al rogo di una biblioteca. Con queste considerazioni il Circolo culturale Gahagi, antico nome longobardo di Giais, ha portato a termine, in cinque anni di lavoro, il “Progetto toponimi”, producendo una grande carta topografica con tutti i nomi antichi di strade e località di Giais. La mappa accompagna la pubblicazione “Gli appunti del Gahagi, nº 9” che puntualizza l’origine dei vari toponimi, derivati da nomi di famiglia, da fatti storici, dalla presenza o meno dell’acqua, dalle caratteristiche climatiche, nonché dall’esistenza di flora e fauna. Alla fine dell’impegnativa ricerca sono stati catalogati e inseriti nella grande mappa – dove un centimetro copre appena 50 metri – quasi 500 toponimi.
Con i termini e la grafia originali è stata catalogata una superficie di 40 chilometri quadrati, dal piano alla montagna sopra Giais. Oltremodo interessante è l’analisi etimologica di molte denominazioni, contenuta su “Gli appunti del Gahagi”. Indicativi alcuni esempi: “Taviela”, campagna, termine derivato dalla centuriazione del territorio, “Fratta”, terreno disboscato con il fuoco, “Grava, Gravùthes, Gravòn”, località sassosa, pietraia. Non meno interessanti i toponimi delle località in cui è diviso il borgo di Giais: “Selva”, bosco, “Cortina”, zona fortificata, “Glera”, ghiaia o pietraia.
La presentazione del nono numero de “Gli appunti del Gahagi” con la mappa dei toponimi, seguita dalla proiezione di video, girati da Italo Paties Montagner, su storia e natura a Giais, si è trasformata in una festa culturale d’inizio 2012, alla presenza dei tanti cittadini che hanno collaborato alla ricerca e dei protagonisti della stessa: Mirella Basso, Stefano Basso Luca, Daniela Basso Valentina, Monica Basso Valentina, Renzo Boschian Bailo, Marco Martinuzzi, Lucia Polo Friz e Pierluigi Boschian Boschin, che ha anche elaborato la mappa. A complimentarsi con tutti il sindaco Stefano Del Cont Bernard e l’assessore comunale alla cultura Alfonso Colombatti.
Sigfrido Cescut
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