Commercio, i dati non convincono Avon: «Il municipio è troppo ottimista»

«Nel mondo del commercio maniaghese, i conti dell’amministrazione Carli non tornano»: parola del consigliere di opposizione Marco Avon, titolare di un negozio di calzature in centro e presidente della commissione che si occupa di tematiche legate al comparto. Il rappresentante della minoranza ha voluto dire la sua in seguito al bilancio 2019 tracciato dall’assessore Cristina Querin, che ha snocciolato i dati relativi a chiusure e aperture delle attività, evidenziando come ci sia un sostanziale pareggio tra le due voci.
«Nessun pareggio: il saldo è negativo – ha messo in evidenza Avon –. I subentri non possono essere considerati nuove aperture. Se vogliamo dare una lettura aderente al reale, le cessazioni nel 2019 sono state diciassette, mentre le aperture undici: questo, escludendo i subentri. Ecco quindi che il commercio maniaghese chiude con un segno meno. Un dato preoccupante, sul quale è necessario riflettere. Il ragionamento, però, deve essere effettuato coi negozianti, che ogni giorno vivono la situazione difficile che si è determinata, costretti a pagare imposte salate, stipendi, affitti e spese fisse che chi non fa parte di questo mondo ignora. Il quadro è ben più preoccupante di quello che ha dipinto Querin».
«Ricordo all’assessore, tra l’altro, che, in base al suo compito di amministratore pubblico, deve rappresentare tutti i commercianti della città del coltello: non è giusto che l’esecutivo riprenda lo slogan “Le botteghe di Maniago” per la sua campagna di sostegno alle attività locali, che di fatto è il “motto” di un gruppo di una ventina di commercianti – ha aggiunto Avon –. È corretto sensibilizzare i cittadini sugli acquisti di vicinato, ma, attenzione: i commercianti vogliono lavorare perché lo meritano, non perché fanno pena al cliente. Il confine è sottile».
Quanto al coinvolgimento dei titolari delle attività negli incontri comunali, Avon chiede all’esecutivo maggiore attenzione. «Diversi commercianti non hanno ricevuto invito, compreso il sottoscritto, che sono commerciante, ma anche presidente della commissione commercio e consigliere, nonché Ilia Franzin, consigliere e negoziante – ha detto –. Strano che municipio e assessore non abbiano i nostri recapiti o si siano dimenticati proprio di noi. Maggiore coinvolgimento è auspicabile anche per i lavori che interessano il centro: l’anno scorso è stata chiusa la piazza per sistemare il porfido 15 giorni prima di Pasqua». Avon ha voluto dire la sua anche sul programma di Natale e sul libretto di sconti distribuito con l’obiettivo di incentivare gli acquisti in loco. «Una trovata poco efficace – ha commentato –. Se durante l’anno le iniziative di promozione in ambito commerciale sono scarne o mancano, le ripercussioni si notano. Nei primi tre fine settimana di dicembre, la piazza era deserta. Le iniziative devono essere organizzate le domeniche precedenti alla vigilia di Natale, non a ridosso, per non distogliere l’attenzione dei consumatori dai negozi». C’è molto da rivedere, insomma, tra cui «anche il mercato settimanale, per rilanciarlo, e Fiera San Giacomo e Festa coltello».
L’assessore Querin ha parlato pure di ricambio generazionale nelle attività, ma Avon obietta: «Il ricambio generazionale c’è perché i nostri figli, purtroppo, non trovano altro lavoro». —
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