Colto da malore in pizzeria muore a poche ore dal ricovero

San Giorgio, cordoglio in paese per l’improvvisa scomparsa del sessantacinquenne Antonio Luchini. Il pensionato si era sentito male domenica sera ad Arzene mentre stava cenando con moglie e amici

SAN GIORGIO DELLA RICHINVELDA. Non ce l’ha fatta, Antonio Luchini, il sessantacinquenne di San Giorgio della Richinvelda, colto da infarto domenica sera in una pizzeria di Arzene, dove stava cenando assieme alla moglie e ad una coppia di amici.

La notizia dell’improvvisa scomparsa di Luchini, dipendente dell’Electrolux Zanussi in pensione, ha lasciato incredula la comunità del capoluogo sangiorgino, dove l’uomo risiedeva con la moglie Maria Cancian nell’abitazione in via Luchino Luchini.

Il tutto è avvenuto poco dopo le 19 di domenica alla pizzeria Da Pippo, storico locale in via della Chiesa ad Arzene, a pochi passi dalla parrocchiale. I coniugi Luchini, come spesso capitava, si erano recati in pizzeria insieme ad una coppia di amici per trascorrere una serata in spensierata compagnia.

Le due coppie avevano appena ordinato, quando il pensionato sangiorgino ha accusato un malore. Il primo a prestargli soccorso è stato Pippo Franco, titolare del locale, che proprio pochi giorni prima aveva concluso un corso di primo soccorso. Nel frattempo è stato allertato il 118 e allontanati i clienti che stavano cenando nella sala per permettere le manovre di soccorso in attesa dell’ambulanza.

Caso ha voluto che nel locale stessero cenando anche due infermiere della terapia intensiva dell’ospedale di San Vito al Tagliamento, che si sono prodigate a loro volta nel prestare soccorso.

Le manovre di rianimazione del sessantacinquenne sangiorgino sono proseguite per alcuni interminabili minuti all’interno dell’esercizio pubblico fino all’arrivo dell’ambulanza del 118.

Nel frattempo, a causa della tensione, anche la moglie di Luchini si è sentita male, e pertanto si è reso necessario l’arrivo di una seconda ambulanza.

Una volta stabilizzato, il sessantacinquenne è stato trasportato in codice rosso (ovvero in condizioni critiche) direttamente all’ospedale di Pordenone. Il suo stato di salute è apparso subito grave, tanto da rendere urgente il ricovero nel reparto di terapia intensiva.

A nulla, però, sono purtroppo valsi i tentativi di tenerlo in vita. Intorno alle 23.30 della stessa sera, il suo cuore ha cessato di battere e ai medici non è rimasto altro che constatarne il decesso.

Un destino che non gli ha lasciato scampo, quello di Luchini, che già in passato aveva avuto problemi con il cuore. Oltre alla moglie, Maria Cancian, particolarmente impegnata nell’associazionismo in qualità di referente di zona dell’Admi, l’Associazione dimagrire insieme, Luchini lascia la figlia Silvia, sposata e madre di due bambini. Nelle prossime ore dovrebbe essere resa nota la data dei funerali.

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