Colpo grosso alla Cometa: 30 mila euro

Porcia, svaligiato il capannone: rubati macchinari e un furgone. Poi i ladri hanno fatto merenda scassinando le macchinette

PORCIA. Quando gli operai sono arrivati allo stabilimento della ditta metalmeccanica Cometa Corazza in via Bagnador, a Porcia, hanno trovato il cancello elettrico aperto, con la luce lampeggiante. Inizialmente hanno pensato a un guasto. Poi, però, hanno visto la devastazione.

Sono state forzate le porte di due capannoni nello stabilimento di 21 mila metri quadrati dove vengono realizzati lavori di carpenteria pesante. Qui i ladri-vandali hanno fatto razzia di attrezzature, sfondando le porte interne (quando sarebbe bastato aprirle con la maniglia), abbattendo le intercapedini, svuotando i cassetti e buttando all’aria carte e documenti.

I malviventi hanno scassinato i distributori automatici di bevande e si sono fermati pure a fare merenda. «Ci hanno rubato persino le merendine», hanno raccontato dall’azienda. Lo spuntino, forse, risulterà fatale alla banda: dalle tracce di dna sugli avanzi e i bicchieri si potrà risalire alla loro identità. Non erano ancora in funzione, invece, le telecamere, installate all’interno della fabbrica. I due capannoni non sono dotati di sistema d’allarme.

L’inventario della merce rubata era ancora in corso ieri: oggi il magazziniere farà il punto. I ladri hanno rubato vari macchinari: una saldatrice appena acquistata (ancora in prova), del valore di circa 9 mila euro, trapani, misuratori di precisione, altre saldatrici più piccole. Hanno caricato tutta l’attrezzatura che sono riusciti a stipare su un furgone aziendale Peugeot e sono scappati via.

Dopo la scoperta del furto, ieri mattina, è stata chiamata la polizia. Il sopralluogo della scientifica è durato svariate ore (a partire dalle 8.30). In base a una prima stima il danno ammonterebbe a circa 30 mila euro.

Un’altra importante azienda è finita dunque nel mirino dei ladri. Il mese scorso era toccato alla Casagrande spa con sede a Fontanafredda, specializzata nella progettazione e realizzazione di macchinari impiegati in particolare nel settore della trivellazione.

Il colpo aveva fruttato il 19 ottobre scorso ai malviventi un bottino di quasi diecimila euro. Anche in quel caso la banda aveva rubato attrezzature: smerigliatrici, guanti da lavoro, avvitatori, pinze, chiavi e trapani.

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