Codroipo, la Digos in Comune dopo il no al centro islamico

Era stato chiesto di rendere uno dei negozi in via Circonvallazione Sud sede dell’associazione Al Salam No dell’amministrazione Marchetti. Approvato il divieto di aprire luoghi di culto nella lottizzazione
Di Viviana Zamarian
Codroipo 11 ottobre 2015 Stabile della circonvallazione sud civ 48. Copyright Foto Petrussi / Ferraro Simone
Codroipo 11 ottobre 2015 Stabile della circonvallazione sud civ 48. Copyright Foto Petrussi / Ferraro Simone

CODROIPO. Ha eseguito una serie di accertamenti sulla richiesta (respinta) che era arrivata al Comune di Codroipo per aprire un centro islamico nella lottizzazione di via Circonvallazione Sud. La Digos ieri si è recata con alcuni suoi agenti nel municipio del capoluogo del Medio Friuli per approfondire i termini della richiesta, verificare nel dettaglio l’invio della stessa al Comune anche in relazione al tipo di struttura che gli islamici avrebbero voluto aprire.

Avrebbero, perché l’amministrazione Marchetti, nell’ultimo consiglio comunale, ha approvato l’emendamento presentato dai capigruppo di maggioranza e dal presidente della commissione territoriale Walter Piacentini all’interpretazione autentica delle norme tecniche del complesso direzionale e commerciale vietando i luoghi di culto.

La richiesta al Comune era arrivata dall’usufruttuario e dalla proprietaria di alcune unità immobiliari nella lottizzazione in via Circonvallazione Sud rispettivamente Giobatta e Monica Foschia. L’intento, come si legge nella delibera consiliare, era quello di farne diventare una la sede di associazioni religiose e per il culto di diverse professioni religiose con la possibilità di insediamento dell’associazione “Comunità islamica Al Salam” di Udine.

La Digos ha dunque voluto svolgere ulteriori accertamenti su quale fosse la struttura che l’associazione islamica era intenzionata ad aprire al posto di una delle attività commerciali chiuse.

Della necessità di poter avere un luogo in cui incontrarsi e pregare si era fatto portavoce un gruppo di donne musulmane che lavorano e risiedono in città. Avevano chiesto al Comune la possibilità di disporre di uno spazio dove potersi trovare alcune ore della giornata, condividere le proprie esperienze, conoscere altre culture. Il loro sogno era quello di aprire nel capoluogo del Medio Friuli un “centro” che diventasse un punto di ritrovo così come era accaduto in altre città in cui avevano trascorso alcuni anni, una fra tutte Bologna. Allora ne era scaturito un dibattito con il secco “no” del primo cittadino Fabio Marchetti alla possibilità di concedere loro uno spazio. Con l’emendamento approvato in aula che nega il luoghi di culto (qualsiasi, va specificato) nella lottizzazione di via Circonvallazione Sud è stata fatta un’altra precisa scelta politica. Il dibattito, va da sè, continua.

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