Ciclabile, pronte anche due gallerie

Opera della ex Comunità montana, ora l’ultimazione tocca alla Regione

VENZONE. In dirittura d’arrivo l’ultimo intervento dell’ex Comunità montana sulla pista ciclabile Alpe Adria e ora per il collegamento Moggio-Venzone la palla passa alla Regione, mentre i numeri degli utilizzatori continuano ad aumentare. I lavori affidati qualche mese fa sul tratto Resiutta-Moggio stanno ormai per terminare e nel giro di poche settimane anche quella parte di tracciato ciclabile potrà essere percorribile. Si è trattato di un investimento da 450 mila euro che ha interessato una parte di percorso relativamente breve rispetto a quelli realizzati negli anni precedenti, ma caratterizzato dalla presenza di ben due gallerie sull’ex sedime ferroviario sul quale oggi scorre la pista, una di 600 metri e una lunga circa un chilometro.

Trattandosi delle due gallerie più lunghe di tutto il collegamento ciclabile tra Gemona e Tarvisio, sono stati necessari particolari interventi per quanto riguarda il tracciato e il sistema di illuminazione che si attiverà tramite foto cellula con l’entrata in galleria degli stessi ciclisti, adottando dunque un metodo collegato al risparmio energetico.

Al termine delle due gallerie saranno posizionati dei conta passaggi, come già sono presenti in altri punti della pista. Dopo aver terminato la Resiutta-Moggio con la sistemazione degli ultimi cartelli indicatori, l’Uti provvederà a effettuare ancora un piccolo intervento di messa in sicurezza del tratto tra Dogna e Venzone: in seguito, mancherà solo l’ultimo collegamento con stazione di Carnia a Venzone e la pista sarà completamente terminata nella sua parte nord. Quest’ultimo intervento sarà realizzato dalla Regione, che lo ha ereditato dalla ex Provincia di Udine.

Nonostante non sia ancora finita, l’Alpe Adria continua a essere molto trafficata. A tal proposito, gli uffici dell’ Uti del Gemonese fanno sapere che quest'anno sono già state contate 70 mila biciclette che sono arrivate dalla Alpe Adria, il 25% in più rispetto all’anno scorso quando se ne erano contate 50 mila. (p.c.)

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