Chiude il Gruppo giovani pittori A rischio il futuro di 200 opere

La Quadreria testimonia anni di collaborazioni: «Resti a Spilimbergo» 

il caso

Guglielmo Zisa

La voce circolava da tempo, ora è arrivata anche l’ufficialità. Il Gruppo giovani pittori spilimberghesi si è sciolto. E con esso sparisce anche la Quadreria Tono Zancanaro. A riferirlo ne è l’ideatore Cesare Serafino, il 70enne artista spilimberghese, sulla scena dalla metà degli anni Settanta da quando, appena ventiseienne, cominciò a frequentare lo studio dell’artista udinese Giorgio Celiberti, quello dello scultore Simon Benetton a Treviso e, per le tecniche grafiche, quello del pittore Tono Zancanaro a Padova.

Un legame, quello con quest’ultimo, fondamentale per Serafino, tanto da volergli intitolare la quadreria d’arte moderna e contemporanea che, dal 2018, ha trovato casa al primo piano di palazzo La Loggia, già sede municipale. Dal primo gennaio non sarà più così: «Una scelta dolorosa ma inevitabile» spiega Serafino. «Grazie all’amministrazione comunale, dalla primavera di tre anni fa, abbiamo potuto contare su uno spazio concessoci in convenzione gratuitamente fino al 2029 in una sede meravigliosa come palazzo La Loggia. Ma per effetto della riforma del terzo settore avremmo dovuto pagare al Comune un affitto che in base alla metratura degli spazi della nostra sede avrebbe dovuto essere di almeno 6 mila euro. Cifra per noi insostenibile».

«Con la chiusura dell’associazione chiude anche la Quadreria, importate testimonianza delle diverse collaborazioni con artisti, associazioni e istituzioni che si sono avvicinate al Gruppo in questi anni» prosegue. Si tratta di circa 200 pezzi tra opere pittoriche, fotografiche e di scultura. «Alcuni musei si sono fatti avanti perché vorrebbero averne alcune ma per la singolarità della collezione vorremmo continuare ad esporle a Spilimbergo»spiega Serafino, che lancia una proposta. «Un’idea – conclude l’artista – potrebbe essere quella che possa farsene carico il Comune in via cautelativa ed esporle. Noi, da semplici volontari, potremmo continuare a dare una mano». —



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