Cento anni fa lo scoppio che distrusse l’abitato di Bolzano
SAN GIOVANNI AL NATISONE. Con la benedizione del restaurato porticato della chiesetta de Taviele e l’inaugurazione all’interno della mostra storico-fotografica hanno avuto inizio le manifestazioni...

SAN GIOVANNI AL NATISONE. Con la benedizione del restaurato porticato della chiesetta de Taviele e l’inaugurazione all’interno della mostra storico-fotografica hanno avuto inizio le manifestazioni celebrative del centenario della Grande guerra, in particolare dello scoppio del deposito munizioni che nella notte tra il primoe il 2 novembre 1917 rase al suolo l’abitato di Bolzano e parte di San Giovanni.
Promossa dalla parrocchia, la mostra racconta quello che fu per il paese e il Friuli uno dei periodi più tristi della storia. Attraverso immagini, commenti e l’estratto del diario del parroco si racconta quello che avvenne quella notte nei pressi del cimitero di San Giovanni con lo scoppio del deposito munizioni allestito dagli austro-ungarici che rase al suolo Bolzano provocando decine di vittime tra i civili e tra i soldati. Fra gli edifici crollati anche l’antica chiesetta della Madonna de Taviele ove, si legge nel diario del parroco, la statua della Madonna rimase miracolosamente intatta.
«Da più di 70 anni il nostro Paese è in pace, almeno se per pace si intende assenza di guerra – ha detto il parroco don Luigi Paolone – e molti di noi sono contenti di aver vissuto senza aver provato la guerra. Siamo contenti, ma siamo anche convinti che la pace non è scontata perchè in molte parti del mondo ci sono guerre in corso e come usa definirle papa Francesco il mondo sta facendo la terza guerra mondiale a pezzetti. Perciò è giusto ricordare facendo memoria, tornare indietro alle radici della piccola storia del nostro paese per far tesoro di quella tremenda esperienza e far capire soprattutto alle nuove generazioni che il pericolo imcombe sull’umanità fomentata da interessi di fabbricanti e commercianti d’armi, da mania di potenza di certi personaggi».
Per celebrare i cent’anni di quell’orribile notte, parrocchia e Comune hanno promosso varie iniziative: la prima, appunto, la mostra fotografica allestita nella chiesetta de Taviele in un percorso di immagini della distruzione e di quel che era rimasto del territorio distrutto dalla deflagrazione. L’inaugurazione ha dato inizio a una serie di eventi che si terranno fino al 2 novembre, anniversario dello scoppio.
La mostra, introdotta e illustrata nel suo interessante percorso storico dal professor Ferruccio Tassin, rimarrà aperta sino al 2 novembre e sarà visitabile da lunedì a sabato dalle 17 alle 19 e domenica dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 19.
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