“Cemût”, osteria nel cuore di Trieste

Oggi l’inaugurazione. «Basta campanilismi e rivalità inutili tra due belle città»

Un buon calice di vino alla spina. Un crostino con gli affettati e i formaggi tipici e una birra artigianale. Nel centro di Trieste apre un nuovo locale: non è un’osmiza, ma un’osteria friulana doc. Il nome, “Cemût”, è un’ironica provocazione e vuole arrivare dritta al concetto: nella capitale giuliana batte un pezzo – piccolo – di cuore friulano.

Dopo il Pedocin – da quest’anno la società udinese Orizzonti gestisce, con successo, la nota stazione balneare triestina –, a rompere i muri ci pensano tre giovani, due carnici e un goriziano, che hanno deciso di mettere in piedi un locale tutto dedicato alle loro radici, proponendo i prodotti tipici del territorio.

Gianluca Fantinel, originario di Tolmezzo, Carla Buscaglia, di Villa Vicentina, e Massimiliano Calligaris, goriziano – già ben conosciuti e ambientati sulla piazza del capoluogo dopo la gestione del Round Midnight e della Stazione Rogers – sono pronti a tuffarsi in una nuova avventura. Loro che di creazione di spazi di aggregativi qualcosa ne sanno, si sono messi in gioco con la voglia di portare anche a Trieste il format del “bon tajut”, per omaggiare la terra nella quale sono cresciuti.

Arrivati poco dopo il Duemila a Trieste per frequentare l’università, una sera, in preda alle indecisioni sul futuro, hanno lanciato l’idea di prendere in gestione un locale, si sono rimboccati le maniche e l’hanno portata avanti. Prima il Round Midnight, poi la Stazione Rogers, uno dei locali più apprezzati da studenti, triestini e anche turisti che continueranno a gestire e presto anche l’osteria.

L’appuntamento oggi, in via dei Capitelli 11, in Cavana, per l’inaugurazione del nuovo locale che – in controcorrente con molti competitors – sarà aperto tutti i giorni.

«Dopo anni di locali notturni, adesso che siamo cresciuti e abbiamo famiglia avevamo bisogno di tranquillità – spiega Gianluca Fantinel – e così abbiamo pensato di orientarci su qualcosa che in qualche modo rendesse omaggio alle nostre terre d’origine. Abbiamo pensato a Udine, dove si beve “bene” in ogni osteria senza troppe pretese – prosegue – e anche se qui di osterie e locali che propongono cibo del Friuli e anche buon vino ce ne sono, il nostro desiderio è quello di creare un luogo di incontro in cui apprezzare i sapori tipici, dagli affettati ai formaggi alle birre regionali al frico e polenta».

Il nome, “Cemût”, tipica espressione friulana, risuona come un simpatico richiamo alla terra natia e non mancheranno, all’interno del locale, i riferimenti ironici e canzonati alla cultura friulana e a quella triestina.

«Ci siamo un poco stufati di sentire tanti luoghi comuni – sottolinea Gianluca Fantinel –: i campanilismi vanno abbattuti affinché queste due bellissime città, pur con le loro profondissime differenze, non si sentano in continua rivalità». (g.z.)

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