Caseifici soffocati dalla burocrazia

Sedegliano, è il grido d’allarme lanciato dal presidente della latteria di Coderno

SEDEGLIANO. «La burocrazia ci sta soffocando, ci stanno trattando come fossimo una multinazionale, sembra che siano d’accordo per farci chiudere» è il grido d’allarme lanciato da Leonardo Marigo, anima della Latteria di Coderno. Caseificio che si può ritenere “un’eccezione” nella sopravvivenza in un settore in grande crisi con numerose latterie che chiudono la loro attività in Friuli e ancora di più nel pordenonese.

«Se non si mettono le aziende come la nostra in condizione di operare - il 90 per cento del nostro tempo è dedicato alla burocrazia il 10 all’azienda - tutti siamo a rischio di chiusura».

Marigo, che vanta un’esperienza in latteria che sfiora i 30 anni, di cui oltre 20 come presidente, parla con la passione che lo distingue e affronta gli aspetti critici del settore: «dal latte che viene pagato 35 centesimi al litro al produttore e che al consumatore costa un euro e 60 centesimo»; al latte estero: «il 40 % entra in Italia e noi abbiamo il limite della produzione con le quote ferme fino al 2015», al mantenimento della tipicità del prodotto.

Nonostante questa situazione, Marigo annuncia una sperimentazione, da pochi giorni in atto a Codroipo e a San Vito al Tagliamento, con l’installazione di un distributore di latte pastorizzato in bottiglia che funziona 24 ore su 24. Insieme con il latte si possono acquistare dai dispensatori anche altri prodotti caseari come formaggio, burro, frico.

Con questo metodo - afferma Marigo - la vendita del latte fresco è quintuplicata e le fasce orarie in cui il servizio viene più usato sono a ridosso delle ore dei pasti».

La latteria di Coderno, da sempre considerato “il pais dal formadi”, lavora oltre 60 mila quintali di latte all’anno, ed è considerata una media realtà casearia friulana aperta all’innovazione.

Maristella Cescutti

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