Casarsa si coccola il suo Cristante e già gli prepara una grande festa

I suoi scopritori in lacrime, la sindaca orgogliosa. E papà Walter ieri alle 6 già era al lavoro in Comune
Rosario Padovano

CASARSA. Caroselli per le strade, tricolori sventolati con grande orgoglio, fuochi d’artificio dalle abitazioni. Casarsa della Delizia, provincia di Londra: non è più solo il paese delle caserme e delle fermate dei treni, anche di lunga percorrenza. Si festeggia il titolo europeo vinto nel calcio da Bryan Cristante, nato a San Vito, cresciuto nella frazione di San Giovanni. Il calciatore, che ha iniziato nella Sas Casarsa, è diventato campione d’Europa con grandissimi meriti.

Il suo vecchio presidente, Ettore Colussi, convalescente dopo un intervento chirurgico, ha assistito alle premiazioni di ieri notte in diretta da Wembley con le lacrime agli occhi.

«Sono felice, mi vengono le lacrime – ha riferito l’ex presidente del sodalizio gialloverde – ho assistito alla gara a casa, e quando è entrato Bryan ho rivisto i momenti in cui ha giocato con la nostra maglia gialloverde». Tutti i giocatori che parlano di Bryan lo definiscono un leader in campo. «Ma lo era anche da giovanissimo, figurarsi oggi – ha specificato Colussi – infatti la sua calma, la sua umiltà, sono proverbiali. Mi piace anche la sua riservatezza. Nei supplementari con l’Inghilterra ha giocato anche davanti alla difesa, trasformandosi in centrale aggiunto. Lui è un giocatore totale, che sa ricoprire tutti i ruoli. È il giocatore del futuro».

Da Zoff a Roma nel '68 a Cristante campione europeo da protagonista nel 2021. Ci sono il Friuli e i suoi cromosomi nelle due vittorie azzurre all’Europeo. Dove può arrivare Bryan solo il destino lo sa: ma tra un anno ci sono già i Mondiali e tra appena 3 anni si difende il titolo continentale in Germania, passando dalle finali di Italia 2021 in Nation League tra Milano e Torino a ottobre. Il vecchio mentore, Bruno Cover di Motta di Livenza, lo volle alla Liventina proprio dopo avere reincontrato Ettore Colussi nel 2005. Erano amici negli anni ’80 quando Colussi andava a Motta a vedere la Liventina nel vecchio Patronato Don Bosco, nella città della Madonna dei Miracoli.

«Volevo rafforzare l’asse di collaborazione tra la Liventina e il Milan. Così andai a vedere un torneo di Pulcini proprio a Casarsa. Qui scoprii con mio grande stupore che il mio amico Ettore Colussi era diventato presidente di quella società. Lo rividi dopo anni, ci stringemmo forte. Notai subito un bambino che si muoveva in modo anomalo in campo. Aveva un innato senso della posizione, sapeva leggere già le gare e soprattutto le traiettorie della palla. Era il piccolo Bryan Cristante. Andai dal vecchio amico Ettore Colussi e lui mi promise. “In nome della nostra vecchia amicizia, quel bambino sarà tuo: approderà alla Liventina”». I genitori di Bryan erano indecisi. Papà Walter, detto l’American perchè nato in Canada, era d’accordo sul trasferimento, molto meno invece la madre Liana, che inizialmente non voleva il passaggio in Veneto. «Poi si è convinta e lì è cambiata la storia di Bryan, e credo della Liventina». Probabilmente è cambiata anche la storia di Cristante stesso. Chissà, non si può avere la controprova del fatto che il diniego della madre gli avesse potuto precludere una carriera costellata di successi, di cui il più importante proprio domenica scorsa. Da Motta Bryan approdò al Milan e fu il più giovane debuttante. Nel sito della Sas Casarsa c’è una pagina speciale dedicata a Cristante, con dati per lo più inediti, fotografie, e il racconto dei primi passi. Nato il 3 marzo del 1995 a San Vito al Tagliamento, passò al Milan nel 2009. Da pochi mesi Bryan è anche padre di due gemelle, nate a febbraio. Questo gli ha dato molta serenità.

La sindaca di Casarsa Lavinia Clarotto ieri mattina ha sentito il padre Walter, l’American, dipendente comunale. «Con mio grande stupore, ma nemmeno tanto, ho scoperto – rivela – che alle 6 del mattino il padre di Bryan era già al lavoro in Comune. Anzi è stato lui a informarmi di quanto avrebbe dovuto e voluto fare nel corso della sua giornata lavorativa. Ovviamente abbiamo parlato della gara, ma non più di tanto. Immagino si fossero sentiti al telefono nel corso della nottata lui e suo figlio, il campione d’Europa».

Casarsa si è risvegliata in silenzio ieri mattina, come la gran parte d’Italia, dopo i festeggiamenti notturni. «Da noi c’è stata molta partecipazione, qualche carosello d’auto e soprattutto fuochi d’artificio. La città è in festa e stiamo studiando un’iniziativa, una sorpresa, per celebrare il nostro concittadino campione d’Europa. Il 2 agosto però è atteso in ritiro nella Roma, agli ordini di Mourinho. Dovremo trovare un giorno utile per incastrare i suoi impegni, perché chiaramente lo vorremmo qui a Casarsa tra di noi». —


 

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