Casa Elena, i disabili a lezione di sessualità

SAN DANIELE. In provincia di Udine il progetto al top per inclusione sociale dei giovani con disabilità lievi è quello di Casa Elena di San Daniele. «I 9 ragazzi hanno un lavoro, sono in grado di...
Di Anna Casasola

SAN DANIELE. In provincia di Udine il progetto al top per inclusione sociale dei giovani con disabilità lievi è quello di Casa Elena di San Daniele. «I 9 ragazzi hanno un lavoro, sono in grado di gestire la vita domestica e ora, grazie a una nuova iniziativa, stanno imparando a organizzare da soli il loro tempo libero. Per le coppie che si sono formate, poi, anche corsi sulla sessualità». A riferirlo Flavia Buttazzoni, mamma di una delle ragazze coinvolte nel progetto e proprietaria della casa messa a disposizione per Casa Elena, il progetto che vede la sinergia di Ambito socio-assistenziale, Isis Manzini, Samaritan e Universis. «Non si tratta di un progetto di residenzialità laddove i ragazzi “costano” alla società, ma un percorso in cui imparano a ragionare con la propria testa e a essere indipendenti. Tutti i nostri ragazzi hanno un lavoro, fondamentale in un’ottica di affermazione e di identificazione nella società». Per la signora Flavia, la Regione deve proseguire con le Borse lavoro in quanto strumento fondamentale in un’ottica di inserimento. «I ragazzi prendono 2 euro e 50 all’ora e lavorano un paio giorni a settimana. Quel poco che prendono però – aggiunge – gli permette di essere autonomi proprio nelle loro esigenze personali». Accanto ai 9 ragazzi che frequentano stabilmente Casa Elena vi sono anche alcuni studenti del Manzini che alternano alla scuola il lavoro. «Ormai i nostri giovani – spiega Buttazzoni – sanno come gestire una giornata in autonomia: essi non eseguono delle istruzioni ma da soli pensano a tutto ciò che serve: da come pulire la casa a cosa fare da mangiare ad andare a fare la spesa». E qui entra in gioco la grande predisposizione del territorio: «Con loro – spiega – i commercianti sono pazienti e, per esempio, sanno aspettare quel momento in più quando deve essere pagato il dovuto». Ma quello che rende il progetto sandanielese ai primi posti in fatto di inclusione è quanto si è avviato per la gestione del tempo libero. «I ragazzi se vogliono andare al cinema non chiedono nulla a nessuno – afferma la signora Flavia –: si organizzano per capire spettacoli e orari dei mezzi pubblici con i quali andare. Grazie agli operatori della cooperativa Universis, poi, coloro i quali hanno formato delle coppiette stanno seguendo dei corsi per una sessualità completa e consapevole». Come detto il territorio risponde bene: «i ragazzi frequentano un corso di hip hop alla scuola Phenix di Carpacco: nessuna differenza per loro. Questi ragazzi un giorno saranno soli: grazie a casa Elena sapranno affrontare la vita senza essere di peso a nessuno».

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