Casa di riposo, l’isolamento lo spezza la Posta del cuore

L’affetto e la vicinanza dei familiari testimoniati attraverso bigliettini e messaggi Panontin: «Idea delle animatrici dell’Asp in seguito al divieto di ricevere visite»

AZZANO DECIMO

Distanze che si abbattono, non fisicamente, bensì con la forza del cuore. Grazie all’affetto, veicolato mediante lettere, bigliettini o con l’ausilio della tecnologia. Spazi diversi, che si trasformano in un luogo reso comune dalle parole, dai sentimenti, contribuendo ad alleviare le complessità del momento. È un’idea semplice, ma utile e significativa, quella che hanno avuto le animatrici della casa di riposo Solidarietà di Azzano Decimo: recapitare agli ospiti messaggi dei loro cari. Testimonianze, per l’appunto, affidate alla carta o agli smartphone: qualunque sia il sistema, la reazione degli anziani è più o meno sempre la stessa: sui loro volti compaiono felicità e commozione.

La Posta del cuore, questo il nome dell’iniziativa, dovrebbe venir mutuata in ogni casa di riposo. Paolo Panontin, amministratore unico di Penta servizi (società di proprietà della Asp Solidarietà costituita di recente per occuparsi principalmente della gestione del personale), la ritiene un’idea capace di cogliere nel segno. «Visto che si sono dovuti chiudere i cancelli – afferma –, si è pensato di aprirli virtualmente, mettendo in contatto gli ospiti con i loro affetti. Qualche volta sono gli anziani che soffrono per non poter vedere i parenti, in altre circostanze accade il contrario: è stato creato uno strumento di comunicazione che ha risvolti profondamenti umani. Vedere la reazione degli ospiti ai messaggi che arrivano loro su smartphone o altri strumenti tecnologici è un’emozione. Su tutte, quella di aver regalato loro una gioia».

L’ex assessore regionale ed ex sindaco di Azzano Decimo opera un’ulteriore riflessione. «Viviamo un momento difficile da comprendere – osserva –, anche se oggi la consapevolezza delle persone è aumentata: si è capita l’esigenza di dover assumere comportamenti di un certo tipo. Per quanto ci riguarda, cercare di alleviare le difficoltà di anziani e famiglie costruendo un “ponte” ci è parso un piccolo modo per venire incontro alle loro esigenze».

Un’idea semplice, genuina, ma – in un presente come questo – utile. La stessa utilità, intesa come contrasto all’emergenza coronavirus, che il sindaco Marco Putto chiede agli azzanesi di porre come stella polare in queste delicate giornate. Nel fare il punto della situazione, il sindaco ha speso parole di elogio per la maggioranza dei residenti. «Ci giungono segnalazioni di persone che ancora non hanno capito quanto sia fondamentale rispettare le regole, prima delle quali restare a casa – afferma Putto –, ma devo dire che larga parte della popolazione ha compreso la complessità del momento e attuato i necessari comportamenti. Serve uno sforzo collettivo». Putto ricorda anche che i controlli non si interromperanno e chi non rispetta i dettami stabiliti dall’ultimo decreto del presidente del consiglio dei ministri può incorrere in pesanti conseguenze.

È un momento che non si poteva immaginare, quello attuale. Per questo, da esempi come quello della casa di riposo azzanese, può arrivare un messaggio chiaro: rimanere in contatto, sentirsi meno soli, oggi – grazie anche alla tecnologia – è possibile. Ridurre la propria libertà, circoscrivere gli spazi, è un dovere ineluttabile affinché la vita possa riprendere a scorrere. Regalando emozioni, come quelle che in questi giorni stanno illuminando i volti degli ospiti della Asp Solidarietà. —



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