Casa dello studente pronta entro il prossimo anno

Entro la fine del 2019 la Casa dello studente di viale Ungheria riaprirà i battenti. È tutto pronto per la partenza del cantiere inaugurato ieri con la consegna dei lavori che prenderanno il via grazie a un cofinanziamento del Miur e l’investimento della Regione (con la partecipazione di Fondazione Friuli) per una spesa di 6, 3 milioni di euro.
Sistemazione degli impianti idraulici, migliorie nel settore energetico e ammodernamento delle 278 camere – 283 posti letto – dell’immobile che occupa 17mila metri quadrati.
«Una giornata importante» l’ha definita la direttrice generale dell’Agenzia regionale per il diritto agli studi superiori Cinzia Cuscela, al termine «di un percorso impegnativo partito nel 2011», che permetterà di ristrutturare internamente l’immobile e renderlo più efficiente sotto il profilo energetico e all’avanguardia dal punto di vista tecnologico. «Un progetto articolato, che ha richiesto modifiche importanti e procedure di gara complesse» ha aggiunto Cuscela, segnalando come la stessa Ardiss non sia «strutturalmente adeguata per gestire l’appalto», motivo per il quale, lo scorso anno, è stata la direzione centrale Infrastrutture e territorio della Regione a prendere in mano la situazione. Lavoro di collaborazione da parte di più enti regionali hanno permesso di giungere alla meta per l’assessore all’Istruzione del Friuli Venezia Giulia Loredana Panariti, «anche per merito degli studenti che ci hanno pungolato con raccomandazioni e richieste per ricordarci l’importanza della struttura universitaria. Un servizio di qualità e la sicurezza sono stati i nostri punti di partenza – ha osservato Panariti –, per i ragazzi e per rendere attrattive le nostre sedi anche per chi arriva da fuori regione». Soddisfatti gli studenti, attraverso le parole della rappresentante Denise Bruno: «In alcuni giorni abbiamo avuto paura di non vedere mai iniziare questi lavori e siamo felici di partecipare oggi. Per noi queste stanze sono delle case, in cui entriamo pieni di sogni e troviamo una famiglia – precisa ringraziando i già direttori dell’Erdisu Claudio Kovatsch e Magda Uliana – e oltre a migliorare il nostro futuro migliorano anche le condizioni di ospitalità della città». L’Erdisu nel 2011 aveva realizzato il progetto definitivo che aveva presentato al Miur e pochi mesi dopo aveva ottenuto il riconoscimento del cofinanziamento. Mancavano l’esecutività e l’appalto dei lavori ma i tempi sono andati per le lunghe con l’ente regionale, nel frattempo diventato Ardiss, fermo per quattro anni fino a quando, lo scorso giugno la gestione delle procedure di gara è passata alla direzione centrale infrastrutture e territorio che ha indetto i bandi arrivando a definire l’impresa appaltatrice, la Iti impresa generale. «Non basta stanziare fondi, è necessario aprire cantieri e la professionalità non si improvvisa». Si completa così, come illustra Magda Uliana, responsabile della direzione regionale infrastrutture, «la ristrutturazione dell’intero immobile, già interessato nei primi anni Duemila dagli interventi per l’ammodernamento di mensa e uffici e di auditorium e palestra. Ora si conclude un lavoro di manutenzione straordinaria con il rifacimento di tutti gli impianti idraulici».
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto