Cardiologia, Bernardi spegne le polemiche

Pordenone, presentato il primario dopo la contesa sulla nomina e il ricorso al Tar di Cassin. «Anche Zanuttini veniva da fuori, l’importante è continuare a migliorare»

PORDENONE. «Tengo a chiarire che non arrivo con un modello preordinato, ma con la volontà di implementare quello che già va bene, che sicuramente è il 99 per cento, e di migliorare quanto va migliorato».

Si è presentato così, ieri mattina, il nuovo primario di cardiologia del Santa Maria degli Angeli Guglielmo Bernardi, che da oggi guiderà il reparto diretto fino allo scorso anno da Gianluigi Nicolosi.

I suoi compiti sono stati illustrati dal direttore generale dell’Aas 5 Paolo Bordon. «Bernardi ha un curriculum professionale assolutamente di rilievo – ha detto –. La sua presenza va ad arricchire una cardiologia di livello, una delle migliori di tutta la regione. Il mandato che avrà, oltre a quello di dirigere la struttura operativa complessa, è, visto che non avrà un orizzonte temporale di lavoro di 20 o 30anni, di diffondere le sue conoscenze e competenze a vantaggio di tutto il personale della cardiologia, per far crescere un gruppo già di alto livello».

«Vengo da fuori – ha detto il nuovo primario – ma da fuori veniva anche chi ha implementato la cardiologia moderna a Pordenone. Il dottor Zanuttini è nato a Corno di Rosazzo e io a Cividale, a pochi chilometri di distanza. Per me è stato un maestro e mai mi sarei immaginato di sedermi sulla sua poltrona con i suoi libri».

Ha spiegato poi di essere «abbastanza anziano, anche se in occasione di un piccolo trauma sono stato considerato un sessantenne in ottimo stato. Sono cresciuto alla dura scuola del professor Feruglio, quando se avevi fatto le cose bene avevi fatto il tuo dovere, se sbagliavi eri un cretino. Nel campo della emodinamica sono uno dei più vecchi e ho visto crescere la metodica, sono cresciuto con lei. Ho una casistica che ha superato il 15 mila interventi, di cui 5 mila veri e propri».

Per Pordenone ha annunciato di voler costituire un Tavi (procedura che permette di curare una stenosi aortica) e di venire a Pordenone «con grande entusiasmo, in una posizione che forse non pensavo mi fosse dedicata, anche per l'età. Ringrazio per la fiducia accordata. Ci lasciamo dietro le polemiche seguite alla mia nomina. Non c'è un modello udinese contro uno pordenonese, esiste una buona cardiologia e ognuno troverà la sua strada».

Quanto al suo pensionamento non troppo lontano,uno dei motivi circa le critiche per la sua nomina, Bernardi (che al concorso aveva ottenuto il punteggio più alto) ha detto: «Ho un contratto di 5 anni, che spero di fare tutti. Le leggi cambiano, potrei farne anche 3 o 4».

Circa la differenza d’età con il secondo classificato al concorso, «abbiamo 15 mesi di differenza, credo che sia un discorso marginale». Infine «si possono fare molti danni se si è più giovani. Potrei fare diversi esempi».

Poi l’intervento di una dipendente della cardiologia, secondo cui «siamo tutti figli di Nicolosi. Ci è stato cucito addosso un vestito che ci è stato fatto su misura». Il nuovo primario ha ribadito che il mandato è di proseguire su questa strada mettendo a disposizione della comunità pordenonese le sue competenze.

Da parte di un altro dipendente della cardiologia c'è stata la segnalazione di un'altra criticità, la mancanza di personale: «Auspico – ha detto – che a Pordenone ci siano più medici a lavorare, con possibilità di lavorare ancora meglio».

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