Carabinieri nella casa di riposo: “La Villa Rosa” a rischio chiusura

CERVIGNANO. La casa di riposo “La Villa Rosa” di Muscoli, una struttura privata, che, dal primo gennaio, è di competenza dell’azienda sanitaria Friuli centrale, avrà un mese di tempo per mettersi in regola dopo l’ispezione effettuata dai carabinieri del Nucleo antisofisticazioni e sanità (Nas) di Udine, coordinati dal capitano Fabio Gentilini, che hanno riscontrato diverse carenze all’interno della struttura.
La casa di riposo cervignanese rischia la chiusura e il trasferimento degli ospiti altrove se non provvederà all’adeguamento.
I problemi segnalati dai carabinieri riguardano aspetti strutturali e di tipo organizzativo, anche legati al personale, e di natura igienico sanitaria. Al momento, dopo ulteriori sopralluoghi effettuati anche dall’azienda sanitaria, che ha ricevuto il verbale dal Nas, “La Villa Rosa”, che ospita 41 persone, resta aperta ma se entro un mese non si provvederà all’adeguamento, come detto, rischia la chiusura.
Oltre alle carenze sul piano della sicurezza e dell’infortunistica, sono stati anche rilevati problemi di natura igienico sanitaria e una carenza di personale. Il Nas ha effettuato anche diverse verifiche per capire se alcuni ospiti della casa di riposo sono idonei a restare o no all’interno della struttura. Il verbale è stato inviato all’azienda sanitaria, che, a sua volta, ha effettuato i dovuti controlli.
Denis Caporale è il direttore sociosanitario dell’azienda sanitaria Friuli Centrale. «L’ispezione del Nas ha riguardato la gestione e anche il rispetto dei requisiti organizzativi e strutturali – conferma Caporale –. Abbiamo, come azienda sanitaria, incaricato due squadre, una del coordinamento socio sanitario, guidata dal distretto, e una del dipartimento di prevenzione dell’azienda sanitaria. La casa di riposo “La Villa Rosa” non è convenzionata con un’azienda sanitaria ma solo autorizzata al funzionamento».
Caporale fa anche sapere che «dai nostri controlli è emerso che la struttura dispone di un numero di personale necessario per garantire i minimi organizzativi, anche se mancano tre figure: un animatore, un fisioterapista e anche un infermiere nelle ore serali per la somministrazione di alcune terapie farmacologiche agli ospiti. Il dipartimento di prevenzione – aggiunge il direttore sociosanitario – ha dato trenta giorni di tempo per mettersi in regola. Poi ci sarà un ulteriore sopralluogo per verificare che quanto richiesto sia stato fatto».
Il direttore del distretto sanitario, Luciano Pletti, rassicura invece sulle condizioni degli anziani. «Tutti gli ospiti della casa di riposo, in seguito all’ispezione, sono stati rivalutati per inquadrare nuovamente le loro condizioni di salute e il loro livello di autonomia proprio per accertare l’opportunità o meno della loro permanenza all’interno della struttura.
Si confida – conclude Pletti – che ora la casa di riposo “La Villa Rosa” adotti le indicazioni richieste nel modo più completo per garantire la sicurezza e il benessere degli ospiti ed evitare il disagio di un trasferimento altrove». —
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