Cala l’otto per mille alla chiesa cattolica, è boom per lo Stato

In Fvg in forte crescita anche le firme a favore dei valdesi. A livello nazionale vengono distribuiti 1,2 miliardi di euro

UDINE. I contribuenti del Friuli Venezia Giulia si stanno disaffezionando alla causa della chiesa cattolica. Negli ultimi otto anni le scelte circa la destinazione dell’otto per mille sono calate del 7,6 per cento.

Nel 2008 in Friuli Venezia Giulia erano 315 mila 596 i contribuenti che barravano la casella della chiesa, nel 2015 sono scesi a 291 mila. Il calo è costante nel tempo. Ma è probabile un’inversione di tendenza alla luce delle novità introdotte da papa Francesco. Nonostante ciò la chiesa cattolica continua comunque a fare la parte del leone fra i contribuenti friulani.

A beneficiare di questo cambio di rotta sono soprattutto lo Stato, cresciuto del 95,9 per cento e la chiesa evangelica valdese (ovvero l’unione delle chiese metodiste valdesi), che registra un vero e proprio boom del 157,2 per cento.

Dai 40 mila 502 contribuenti che nel 2008 hanno scelto di devolvere il proprio otto per mille allo Stato, nel 2015 si è passati a 79 mila 346. Quasi triplicati i numeri della chiesa valdese: i 6 mila 660 contribuenti del 2008 sono passati a 17 mila 131 nel 2015.

Crescono del 40,5 per cento gli importi destinati all’unione delle comunità ebraiche italiane, scelte da 3 mila 450 persone nel 2015 quando otto anni prima erano 2 mila 455.

Salgono anche i favori verso la chiesa evangelica luterana in Italia, che passa da mille 785 a 2 mila 788 contribuenti con un incremento del 56,2 per cento. Più 26,9 per cento per l’unione delle chiese cristiane avventiste del settimo giorno (da 833 a mille 57).

Segno positivo anche per le assemblee di Dio in Italia, in crescita dell’89,4 per cento (da 386 a 731). Complessivamente le scelte valide nel 2015 sono 396 mila e tre, in crescita del 7,5 per cento rispetto alle 368 mila 217 del 2008.

«La destinazione dell’otto per mille ha invece un valore decisamente superiore, pari a oltre 1,2 miliardi di euro all’anno in Italia – spiega Alessandro Russo, il ricercatore che ha condotto l’indagine per conto dell’Ires –. Anche in questo caso, come per i partiti politici, i dati sembrano testimoniare una crescente disaffezione per un’altra importante istituzione come la chiesa cattolica che, sia in Friuli Venezia Giulia sia, anche se in misura un po’ più attenuata, a livello nazionale, ha visto sensibilmente ridurre la percentuale di scelte a proprio favore.

Nonostante questo, dal 2011 la quota destinata alla chiesa cattolica, frutto delle scelte di meno del 40 per cento dei contribuenti italiani, si è mantenuta costantemente al di sopra di un miliardo di euro ogni anno. Bisogna comunque sottolineare che il riparto del 2015 rispecchia le scelte effettuate nel 2011.

Negli anni più recenti questa tendenza potrebbe anche essersi almeno parzialmente invertita, in virtù del “nuovo corso” che ha riguardato la chiesa cattolica con papa Francesco».

Complessivamente in Italia la ripartizione dell’otto per mille del gettito Irpef vale oltre 1,2 miliardi di euro (un importo ripartito nel 2015 in base alle scelte effettuate sui redditi del 2011), di cui un miliardo viene destinato alla chiesa cattolica.

Per quanto riguarda i redditi 2011, ripartiti nel 2015, la chiesa cattolica ha totalizzato l’80 per cento delle scelte valide effettuate dai contribuenti.

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