Budoia, alla Del Maschio furto da 40 mila euro

BUDOIA. Dopo il rilevante furto subito nella notte, c’è rabbia e profonda amarezza da parte di Giuseppe Del Maschio, 53 anni, e del figlio Manuel, 20 anni, davanti al capannone della loro impresa di carpenteria meccanica, in via Simpariva, nella zona industriale di Budoia. Una struttura ingentilita dalla ringhiera in ferro battuto come la cassetta delle lettere con campanello incorporato, dalla vetrata di accesso all’ufficio e dalla gabbia dei pappagallini colorati.
Nella notte un gruppo, si presume consistente, di ladri, si è introdotto nelle officine e, sottratto il camion Daily dalla rimessa limitrofa alle officine, ha caricato un po’ di tutto, probabilmente alla rinfusa, fino a riempire il cassone. Poi, approfittando della discesa che porta fuori dalla zona industriale, i malviventi si sono allontanati a fari spenti. Sul cortile accanto al furgone Fiat è stata rinvenuta una cuffietta, usata, si presume, per comunicare con i complici che facevano da palo attorno alla fabbrica.
Di fronte al capannone della ditta Del Maschio, si trova l’impresa Ortugna: il titolare che abita nell’adiacente villetta sostiene di aver sentito abbaiare insistentemente il cane dei Del Maschio, senza percepire altri rumori, neppure l’eventuale messa in moto del camion. Il lampione di fronte al cancello dei Del Maschio, fa parte di quelli spenti per limitare il consumo energetico.
Giuseppe e Manuel, dopo aver già denunciato tutto ai carabinieri – sul posto i militari delle stazioni di Polcenigo e Fontanafredda –, elencano quanto i malviventi hanno rubato, per un valore complessivo di circa 40 mila euro. «Si deduce che per caricare il camion a mano – sostiene Giuseppe – il muletto non lo abbiano usato. Devono essere stati almeno cinque o sei, esclusi gli eventuali pali all’esterno. Anche perché – aggiunge – hanno staccato e caricato sul nostro camion un compressore di circa due quintali che era fissato al muro».
I malviventi hanno riempito il cassone del Daily, continua il figlio Manuel, «con sei saldatrici, tre grosse e tre piccole a filo, una saldatrice piccola a tig, un trapano magnetico, due compressori più piccoli, oltre a quello grande, un generatore di corrente, la testata del taglialamiere a laser. Hanno tentato di asportare la macchina elettronica a controllo numerico – osserva Manuel – ma forse avevano già il camion pieno: si sono accaniti con tutte le punte del trapano, asportate. Rubata anche una centralina idraulica, il computer, 200 euro dall’ufficio e il televisore dalla retrostante cucina, dove ci facciamo da mangiare. Poi sono partiti con il nostro camion, facendo perdere le loro tracce».
In ventidue anni d’attività è il primo furto che subisce Giuseppe Del Maschio: a nulla sono serviti i cartelli posti lungo la strada, uno addirittura di “sorveglianza armata”. Padre e figlio spesso lavorano anche di notte, per far fronte alla pesante crisi economica, e adesso si tratta di ricominciare con un carico di amarezza in più.
Sigfrido Cescut
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