Bucato il marciapiede appena sistemato Andavano posati i cavi della fibra ottica

Il marciapiede di via Pordenone era nuovo di zecca, “consegnato” non più di due settimane fa. Ma questo non ha impedito, nel tratto di strada sull’incrocio con via Martignacco, di riaprirlo e di rimuovere i cubetti di porfido in due punti: due scavi piccoli, ma appariscenti, realizzati nell’ambito dei lavori di posa della fibra ottica che stanno interessando tutto il territorio comunale.
«L’intervento sarà concluso questa sera e già domani (oggi per chi legge, ndr) il porfido sarà risistemato esattamente com’era prima a cura di un artigiano», assicura Matteo Carli, city manager di Open Fiber, la società responsabile del mega appalto da 14 milioni per la cablatura in banda larga della città di Udine. Che si fa carico dell’errore, ma garantisce che non ci saranno danni e cerca di minimizzare: «Si tratta – spiega – di un intervento marginale, due scavi di cinquanta centimetri necessari per consentire la cablatura di un edificio».
Effettivamente gli scavi non sono profondi e i due fori aperti nel puzzle di sanpietrini sono poco estesi. Fatto sta che quanto accaduto in via Pordenone, per quanto marginale possa essere considerato l’intervento, non poteva non dare nell’occhio.
Quel tratto di marciapiede in porfido, infatti, è fresco fresco di ripavimentazione. Anzi, di pavimentazione, visto che prima dei sanpietrini c’erano soltanto sassi, erbacce e qualche tombino sporgente: il lastricato in porfido, prima dei lavori avviati a fine agosto e conclusi a metà di novembre, incominciava solo all’altezza della piscina del Palamostre (dove i sanpietrini, peraltro, sono stati definitivamente rimossi e sostituiti con un fondo in ghiaia fine, più adatto alla coabitazione con le possenti radici dei tigli).
Impossibile, quindi, dove il porfido era stato appena posato e il marciapiede riaperto ai pedoni soltanto da pochi giorni, non notare quei buchi e le montagnole di cubetti rimossi.
In base agli accordi tra l’azienda e il Comune di Udine, del resto, i tecnici di Open Fiber avrebbero dovuto informare degli scavi i responsabili dell’ufficio municipale dei lavori pubblici. Che invece ne erano all’oscuro.
Ma l’azienda assicura che si tratta di un incidente di percorso, nell’ambito di un cantiere che a livello cittadino comporta interventi per la posa di 320 chilometri di linee interrate, 270 dei quali utilizzando infrastrutture già esistenti, e per l’allacciatura di oltre 40 mila unità immobiliari.
«Voglio precisare – spiega ancora il city manager di Open Fiber – che con il Comune del capoluogo friulano c’è la massima collaborazione, come dimostra la sospensione dei lavori in tutto il centro storico fino al 6 gennaio. Fino a dopo le festività. Quanto al raccordo con gli altri cantieri, la mappa del piano asfaltature e dei marciapiedi oggetto di ripristino ci è stata fornita in anticipo, in modo che potessimo procedere ai lavori per tempo ed evitare nuovi interventi su aree appena interessate da lavori. Quello che è accaduto, quindi, è dovuto a un disguido o a un intoppo di natura tecnica». —
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