Bosco e olivo, beni da far fruttare

Alla Festa dei funghi convegni sulla tutela ambientale quale risorsa

BUDOIA

Fra le proposte culturali della 44ª Festa dei funghi figuravano due convegni sulla tutela ambientale quale risorsa economica. Su “Gestione collettiva dei boschi privati: opportunità e criticità”, nella sala del consiglio comunale, si sono confrontati amministratori pubblici e operatori del settore. E’ emerso che a Budoia il mercato offre quasi soltanto legna non locale per uso domestico, a fronte di un diffuso abbandono dei boschi cedui privati. La promozione della selvicoltura potrebbe essere finalizzata a creare una filiera della biomassa legnosa da energia. Va detto che a Budoia già esiste un impianto di teleriscaldamento a biomassa forestale per le scuole, alimentato con cippato. Con il recupero dei boschi, tutti potrebbero partecipare attivamente all’abbattimento delle emissioni di anidride carbonica in atmosfera. Il progetto finanziato dalla rete dei Comuni Alleanza nelle Alpi attraverso il concorso “Dynalp-Climate” è stato presentato dall’ex sindaco di Budoia Antonio Zambon e da Mauro Zambon, Francesco Del Maschio e Federico Rigo.

Gabriele Chiopris già direttore del settore forestale della Comunità montana del Torre, ha parlato delle esperienze dei consorzi forestali e Rinaldo Comino, direttore del servizio foreste della Regione, ha illustrato le nuove opportunità che l’ente sta predisponendo per il settore. Emilio Gottardo, di Legno servizi, ha coordinato gli interventi, mentre il sindaco di Budoia Roberto De Marchi, nell’esprimere la propria soddisfazione per l’andamento dei lavori, ha auspicato che l’iniziativa trovi nel tempo consenso fra i cittadini.

Sempre nell’aula consiliare, si è svolto il secondo convegno sul “Recupero delle aree marginali della Pedemontana pordenonese con la coltivazione dell’olivo”. L’assessore comunale alle attività produttive Omar Carlon e Davide Vignadel, direttore della Confederazione italiana agricoltori di Pordenone, hanno introdotto la dettagliata relazione di Ennio Scarbolo dell’Ersa. Le ventimila piante messe a dimora sino a oggi confermano le potenzialità della coltivazione dell’olivo nei territori di Caneva, Polcenigo, Budoia e Aviano.(s.c.)

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