Borgomeduna e Roraigrande hanno salutato i loro parroci

Giornata di congedo, quella di ieri, per i parroci di Roraigrande, don Giorgio Bortolotto, destinato a Spilimbergo, e per don Flavio Martin, che da Borgomeduna lo sostituirà a San Lorenzo.

Se il tasso di gradimento si misura dalle presenze, la sala della comunità di Roraigrande non è riuscita a contenere tutti per il saluto a “Dongi”, che 18 anni fa raccolse la difficile eredità di don Veriano Unghietti proseguendo su quella strada. Cori San Lorenzo e Santa Lucia “unificati”, mondo dell’associazionismo cattolico e laico, come l’Union Rorai e l’Avis, gente «di parrocchia e no» hanno rievocato sagra, minibazar, laboratori, ritiri, punti verdi, escursioni, campi scuola, scuola materna, il caffè dopo la messa, la canonica sempre aperta e invasa da giovani e no, il furgone Iole, la Punto bordeaux. Vita di fede e quotidianità, la lista sarebbe lunga, e il grazie, “Dongi” e parrocchiani, se lo sono detti a vicenda. «I ragazzi della cresima di oggi furono i primi che battezzai 18 anni fa», ha ricordato rallentando più volte per la commozione. Grazie «per avere accolto a prescindere dalla storia e dalla persona»: da domani, hanno concluso, «a Roraigrande mancherà un pezzo di arredamento moderno» e, come diceva don Primo Mazzolari, «un prete, un uomo».

Chiesa delle grande occasioni, commozione e lunghi applausi anche a Borgomeduna. «Questi otto anni sono stati di reciprocità con voi, perché è stata la mia prima esperienza da parroco – ha detto don Flavio con emozione trattenuta a fatica –. Le tante esperienze vissute assieme sono state testimonianza del fatto che si è comunità se si serve l’altro come Gesù: non facendo cose eroiche, ma le cose di tutti i giorni in un certo modo. Grazie a una comunità che mi ha aiutato a crescere». —

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