Blitz del Gis ed esplosioni Simulato sequestro in Base

di Enri Lisetto
L’irruzione di uno squilibrato in un’aula della scuola media americana, all’interno dell’area 1 della base di Aviano, avviene alle 8.30. L’uomo, non italiano né americano, era entrato nell’area aeroportuale forse con un pass falsificato. Prende in ostaggio una classe di 8 ragazzi, tra i 13 e i 14 anni, e l’insegnante e si barrica in una classe vicina all’ingresso. Dall’esterno si ode uno sparo: l’insegnante è stata colpita e viene subito liberata. Presa in consegna dalle forze dell’ordine, nel frattempo giunte in forza nell’area, requisendo un’ala dell’asilo, antistante la scuola, che si trasforma in sala operativa. I genitori giungono alla spicciolata, disperati: a loro viene chiesto se i figli soffrono di particolari patologie. Vengono confortati da un team di militari Usa e psicologi. Nel frattempo lo squilibrato telefona e avanza le prime richieste. E’ cominciata così l’esercitazione antiterrorismo Hannibal all’interno dell’aeroporto Pagliano e Gori, che ha visto impegnate le forze di polizia americane e italiane (i carabinieri della Compagnia di Sacile al comando del capitano Pierluigi Grosseto), l’Aeronautica militare italiana, la prefettura, la magistratura, i gruppi speciali dell’Arma e la Digos. Obiettivo: testare il grado di preparazione delle forze dell’ordine, ottimizzare la collaborazione italo-americana, controllare la rapidità e l’efficacia della risposta in caso di necessità, sia davanti a un atto terroristico sia al gesto di uno squilibrato.
Dopo il sequestro, il comandante dell’aeroporto, colonnello Luca Cappelli, ha assunto il comando e il controllo delle forze in campo. Appurato che la situazione non era risolvibile in ambito locale ha allertato il comando provinciale dei carabinieri. Dopo che la prima mediazione con lo squilibrato non è andata a buon fine, è stata allertata la procura di Pordenone. E’ stato il pm Annita Sorti a decidere l’intervento del Ros (Raggruppamento operativo speciale) e del Gis (Gruppo di intervento speciale). Questi ultimi, allertati dalla catena di comando nazionale, in tre ore si sono rischierati ad Aviano atterrando con un C-130J da Pisa e con un task team giunta con l’elicottero dei carabinieri.
Scaduto il primo ultimatum “stretto” delle 12, al sequestratore ne sono stati dati altri due: uno alle 15.30 e uno alle 16.15. Allo scadere di quest’ultimo due ragazzi sono stati liberati, illesi, e presi in consegna dal personale medico. Il sequestratore, nel frattempo, armato di fucile a pompa, pistola e una sacca potenzialmente piena di esplosivo, ha preso tempo, chiedendo una pizza (regolarmente consegnatagli) di trattare la fuga col comandante dell’aeroporto e con la moglie. Quest’ultima è stata rintracciata fuori dalla Base e portata all’area 1. Fallita anche questa mediazione, alle 16.30 il blitz finale con uno spettacolare intervento del Gis che ha fatto irruzione della scuola (si sono udite esplosioni e visto fumo uscire dal tetto dello stabile) catturando il sequestratore (consegnato ai carabinieri e al pm che l’ha immediatamente interrogato) e dei rimanenti sei studenti, stanchi, esausti, ma felici di riabbracciare i genitori.
Scene viste solo nei film. Ma le forze dell’ordine e militari, devono mettere in conto tutto ed essere pronte a intervenire.
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