Best Performer, l’orgoglio montanaro delle imprese carniche: «Bisogna reagire allo spopolamento»

A Sappada l’evento organizzato dal Gruppo Nem per far conoscere le migliori aziende di un territorio caratterizzato da forti radici artigianali e industriali

Maura Delle Case
Alberto Graz, socio di Ambient’Arredo, Ivan Straulino, ad di Straulino, Alan Gortani, titolare di Molinari Salumi, Maurizio Cambò, titolare dell’hotel Davòst, Gabriele Englaro, ad di Moquettes Alto But
Alberto Graz, socio di Ambient’Arredo, Ivan Straulino, ad di Straulino, Alan Gortani, titolare di Molinari Salumi, Maurizio Cambò, titolare dell’hotel Davòst, Gabriele Englaro, ad di Moquettes Alto But

Nonostante la denatalità generale e lo spopolamento che affligge la montagna, senza dimenticare la congiuntura economica tutt’altro che favorevole, le imprese della Carnia rivendicano la propria identità, il legame con un territorio unico che va valorizzato, comunicato, incentivato. È l’appello, accorato, che arriva dagli imprenditori protagonisti dell’evento Best Performer della Carnia – organizzato dal Gruppo Nem e ItalyPost – che martedì 30 settembre è andato in scena a Sappada.



Un appello fatto proprio, in apertura, dal sindaco di Sappada, Alessandro De Zordo, che ha auspicato, riconoscendo alla Regione Fvg un ruolo virtuoso, «che negli anni a venire prosegua la proficua collaborazione tra pubblico e privato, ancor più indispensabile in territori come la montagna che pagano lo spopolamento e il calo demografico».

Fenomeno che traslato in ambito bancario si traduce in una desertificazione degli sportelli, come ha sottolineato dal canto suo Marco Gasparini, presidente di PrimaCassa Fvg, partner dell’evento di Sappada: «Il credito cooperativo si muove in senso opposto ai grandi istituti: siamo vicini al territorio e non chiudiamo filiali».

Giuseppe Morandi, titolare di Arisol, Gabriele Di Centa, ad di Di Centa & di Ronco, e Stiven Casasola, ad di Carnia Penus
Giuseppe Morandi, titolare di Arisol, Gabriele Di Centa, ad di Di Centa & di Ronco, e Stiven Casasola, ad di Carnia Penus

Le luci della ribalta, al museo etnografico di Sappada, sono quindi passate a illuminare gli imprenditori, che hanno colloquiato con il vicedirettore dei quotidiani Nem, Luca Piana.

Terza generazione della Molinari Salumi, Alan Gortani gestisce il salumificio artigianale di famiglia a Zuglio: «Ci occupiamo di lavorazione tradizionale di salumi e oggi abbiamo 10 addetti. Il nostro mantra è perseguire la qualità».

Pavimenti di tutti i tipi, venduti all’ingrosso, sono invece il core business della Moquettes Alto But di Paluzza. «Cerchiamo di adattarci ai mercati in continua evoluzione e di crescere», ha raccontato l’ad Gabriele Englaro.

Nel settore edile opera la Straulino di Sutrio, che si è ritagliata una fetta di mercato nelle costruzioni in legno, che ha realizzato anche nell’area del sisma ad Amatrice: «Lì – ha fatto sapere l’ad Ivan Straulino – abbiamo due cantieri».

Stefano Petris, ad del Prosciuttificio Wolf Sauris, Stefano D’Agaro, titolare Autostrasporti D’Agaro, Rosario De Marchi, direttore generale della Rdm di Ovaro, e Sergio Copetti, direttore generale di PrimaCassa Fvg
Stefano Petris, ad del Prosciuttificio Wolf Sauris, Stefano D’Agaro, titolare Autostrasporti D’Agaro, Rosario De Marchi, direttore generale della Rdm di Ovaro, e Sergio Copetti, direttore generale di PrimaCassa Fvg

Maurizio Cambò gestisce l’hotel Davost di Forni di Sopra, una struttura che ha fatto della tipicità il suo biglietto da visita: «Facciamo 110 varietà di grappe fatte in casa e abbiamo un laboratorio che fa carni affumicate. Parlando con i grandi chef, con cui ho avuto l’occasione di lavorare, posso dire che in questo territorio abbiamo grandi prodotti».

Trovare personale che abbia voglia di fare il mestiere è la principale preoccupazione di Alberto Graz, socio di Ambient’Arredo, impresa artigianale di Sappada che produce arredamento e che al problema fin qui ha risposto egregiamente: «In questo momento abbiamo la metà degli occupati che hanno meno di 30 anni».

Tutta famigliare (partita dal Veneto e approdata in Carnia) è la gestione di Arisol, tessitura di Sutrio attiva dal 1993, giunta alle soglie del terzo passaggio generazionale. «Esportiamo l’85% del nostro prodotto non solo in Europa. Nel 2022 il post pandemia ha rilanciato il campeggio, è stato un momento irripetibile. Ora guardiamo con interesse alle opportunità che vengono dall’ecommerce», ha raccontato il titolare Giuseppe Morandi.

Da piccola azienda di carpenteria, la Di Centa & Di Ronco di Paluzza si è specializzata nelle coperture delle facciate in metallo. Oggi a guidarla è l’ad Gabriele Di Centa: «Grazie agli investimenti realizzati, il 2024 è stato un anno eccezionale, abbiamo fatto 4,1 milioni di ricavi e oltre 800 mila euro di Ebitda».

Dal 1983 è cresciuta un pezzetto dopo l’altro la Carnia Pneus di Tolmezzo, alla vendita e assistenza di pneumatici ha affiancato interventi di meccanica via via più rilevanti. «Potremmo crescere ancora – ha denunciato l’ad Stiven Casasola – ma ci scontriamo con la mancanza di personale formato».

Un tema che investe anche la Trasporti d’Agaro, azienda di Amaro che compie il secolo d’attività quest’anno e che sconta «la difficoltà - fa sapere il proprietario, Stefano D’Agaro – di trovare autisti».

Uno dei marchi storici del territorio, il prosciutto Wolf di Sauris, affonda le radici alla metà dell’800, ma è dagli anni ’60 del secolo scorso che l’azienda inizia a farsi conoscere: «Oggi contiamo 50 dipendenti, abbiamo chiuso il 2024 a 14,3 milioni e, anche grazie all’Igp, siamo entrati nell’arena dei grandi prosciutti italiani. Quello che però per noi conta di più – ha detto l’ad Stefano Petris – è mantenere vivo un territorio».

Punto di riferimento – per l’occupazione in Carnia – la Rdm di Ovaro, la cartiera che dà lavoro a 180 persone, fattura oltre 50 milioni e produce carta, tra l’altro, per il luxury packaging. Il dg Rosario De Marchi ha testimoniato le difficoltà che l’azienda ha pagato ai dazi: «Reagiamo diversificando mercati e prodotti. Uno degli ultimi è il cartoncino per i puzzle».

Al loro fianco, le imprese carniche hanno una banca come PrimaCassa Fvg: «Qui a Sappada – ha chiosato il dg Sergio Copetti – speriamo negli anni a venire di fare una scommessa ancora più importante».

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