Beccaccia, la specie torna cacciabile Con scopi scientifici

La Federcaccia provinciale di Udine ha aderito al progetto beccaccia, come «opportunità unica per trasformare il cacciatore da prelevatore a soggetto collaboratore con il mondo scientifico per una...

La Federcaccia provinciale di Udine ha aderito al progetto beccaccia, come «opportunità unica per trasformare il cacciatore da prelevatore a soggetto collaboratore con il mondo scientifico per una conoscenza più approfondita della regina del bosco».

L’obiettivo, come rileva il presidente della Federcaccia di udine Valter Rotter Berton, è di fare emergere che «la consistenza di questa specie non è assolutamente a rischio come qualcuno vorrebbe far credere. Solo dimostrando in maniera seria e scientifica la vera consistenza, sarà possibile controbattere e dimostrare che quanto asserito sul drastico calo di questa specie è del tutto infondato».

I dati riguardanti la presenza della beccaccia (scolopax rusticola) in Italia, raccolti anche dall’Ufficio Avifauna Migratoria della Fidc nazionale e pubblicati sulla rivista Wetland International, confermano la sua presenza come stabile ed escludono per il momento la necessità di inserire la stessa nell’elenco delle specie per le quali si rende necessario aggiornare i piani di gestione previsti dalla Commissione europea.

Al fine di continuare la valutazione della presenza della beccaccia in Italia, in aggiunta a quella dell’allodola, della quaglia, della tortora, del codone e della pavoncella, pure oggetto di valutazione della Ue, la sezione provinciale di Fdercaccia, in collaborazione con l’Ufficio Avifauna Migratoria, si è dunque fatta carico di promuovere la raccolta delle ali delle beccacce prelevate nell’ambito del progetto “Ali regali”. La caccia alla beccaccia, sottolinea peraltro Rotter Berton, «dovrà essere realizzata mediante prelievi contenuti».

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