Battisti è arrivato in Italia, subito in cella a Oristano: sei mesi di isolamento

È arrivato intorno alle 11.30 di lunedì 14 gennaio, all'aeroporto di Ciampino, l’aereo che ha trasferito in Italia l'ex terrorista catturato domenica 13 in Bolivia e subito estradato. Le reazioni in Fvg

È arrivato, intorno alle 11.30 di lunedì 14 gennaio, a Ciampino l’aereo che ha trasferito in Italia Cesare Battisti, catturato domenica 13 in Bolivia e subito estradato in Italia.

Dopo il suo arrivo all’aeroporto di Ciampino, Cesare Battisti è stato portato nel carcere di Oristano, e non in quello romano di Rebibbia come sembrava in un primo momento, in attesa che il Dap decida dove l’ex terrorista dei Proletari armati per il comunismo dovrà scontare la pena.

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Cesare Battisti l'11 febbraio 2004, il 18 marzo 2007, il 19 marzo 2007, il 10 Dicembre 2009; (S-D, sotto) il 9 giugno 2011, nel 2011, il 30 ottobre 2017, il 13 gennaio 2019 .

Battisti, all’arrivo in Italia, è stato preso in consegna dagli uomini del Gom, il gruppo operativo mobile della polizia penitenziaria, insieme alle altre forze di polizia.

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Se verrà trasferito, poi, in un'altra casa di reclusione se ne occuperà il Tribunale di Sorveglianza competente sul carcere (se verrà trasferito in un carcere milanese, ad esempio, se ne occuperà il Tribunale di Sorveglianza di Milano).

Sull'esecuzione della pena, invece, è competente la Procura generale di Milano che ha emesso l'ordine di carcerazione per l'esecuzione della pena con conseguente mandato d'arresto internazionale.

Battisti resterà in cella da solo e sono previsti sei mesi di isolamento diurno. L’ex terrorista dei Pac sarà collocato nel circuito di alta sicurezza e gli sarà riservata una sistemazione ad hoc. Battisti, inoltre, dovrà scontare la pena dell’ergastolo ostativo, ovvero senza la possibilità di ottenere sconti di pena.

L'ex terrorista in aereo ha parlato della sua fuga. Sull'aereo che lo riportava in Italia per scontare la condanna, Battisti ha parlato della sua vita, ma anche della fuga dal Brasile alla Bolivia. L'ex terrorista dei Pac, secondo quanto si apprende da fonti investigative, per tutto il viaggio non ha mostrato segni di disperazione nonostante lo attendesse il carcere a vita: in volo è stato tranquillo e ha dormito per diverso tempo.

A Ciampino misure di massima sicurezza. E' stato messo in atto un dispiegamento notevole di forze, tra polizia, carabinieri e uomini della guardia di finanza, con il controllo costante di un elicottero dall'alto. Misure registrate solo in occasione dello sbarco di autorità di altissimo livello.

Presidiate l'area di accesso al settore militare e la piazzola dove poi il Falcon 900 si è fermato: un cordone delle varie forze di polizia ha poi sorvegliato per oltre un'ora l'area esterna alla sala di rappresentanza del 31esimo Stormo dell'Aeronautica militare dove a Battisti sono stati notificati gli atti a suo carico, prima di lasciare lo scalo romano.

Massimi controlli anche per l'accesso della folla di giornalisti ed operatori presente all'avvenimento, con la scrupolosa verifica tramite controlli radiogeni ed unità cinofile.

Salvini: Battisti finirà dove merita. «Chi sbaglia paga. Finalmente finirà dove merita un assassino comunista, un delinquente, un vigliacco». Così il ministro dell’Interno Matteo Salvini all’aeroporto di Ciampino, ai piedi della scaletta dell’aereo che ha riportato in Italia Cesare Battisti.

Salvini, con indosso un giubbotto della Polizia di Stato e con accanto il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede e con intorno numerosi funzionari e agenti di Polizia, ha aggiunto: «Sono sicuro che le nostre forze dell’ordine con la collaborazione dei servizi stranieri potranno assicurare alla giustizia italiana decine di delinquenti e assassini. Spero che questo riunisca il Paese e penso e spero che su questo nessuno si divida».

Dal titolare del Viminale ancora una volta, infine, parole di ringraziamento «per il presidente brasiliano Bolsonaro e il governo brasiliano e per tutti coloro che hanno fatto un gran lavoro».

Bonafede: oggi l'Italia va a testa alta. «Mi piace dire che è il risultato di un intero Paese, un risultato storico: quando le istituzioni italiane sono compatte non ci ferma nessuno. Oggi l'Italia va a a testa alta».

Lo ha detto a Ciampino poco dopo l'arrivo di Cesare Battisti il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede. «Parliamo di un pluriomicida che si è macchiato di reati gravissimi - ha detto - e con la sua fuga ha offeso il Paese. Il momento in cui la giustizia farà il suo corso è quando varcherà la porta del carcere: a quel punto sconterà la pena dell'ergastolo».

Le reazioni in Fvg. «Giustizia è stata fatta: oggi finalmente si chiude la lunga latitanza di un criminale le cui azioni hanno macchiato di sangue innocente anche il Friuli Venezia Giulia. Un risultato importante, che offre alle vittime e ai loro familiari un risarcimento morale doveroso, sebbene mai sufficiente».

Così il presidente del Fvg, Massimiliano Fedriga, sull'arresto di Cesare Battisti. «Ringrazio di cuore tutte le forze di polizia che hanno condotto con successo l'operazione e in particolare - afferma - il vicepresidente del Consiglio e ministro dell'Interno Matteo Salvini per la determinazione e la fermezza dimostrate in questa complessa partita internazionale».

«Un atto che rende giustizia alle vittime e ai loro familiari e infonde una rinnovata fiducia nelle istituzioni e nella legalità». È quanto dichiarato in una nota dal presidente del Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia, Piero Mauro Zanin. «Una notizia significativa per il Paese e la comunità regionale - prosegue Zanin - che, negli anni di piombo, fu duramente scossa da episodi cruenti, dettati da una violenza politica che puntava a distruggere e a destabilizzare».

«Tra questi - prosegue Zanin - l’assassinio del maresciallo degli agenti di custodia Antonio Santoro, a Udine, nel giugno del ’78, vittima di un agguato perpetrato a nome e per conto del gruppo di Proletari armati per il comunismo. Un omicidio efferato per il quale venne condannato, perché riconosciuto esecutore materiale, proprio Cesare Battisti».

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