Bastianich: tra Usa e Friuli ai fornelli è vero feeling

UDINE. Un libro per raccontare la passione per il suo lavoro, per raccontare l’amore per un padre cosí diverso, cosí distante rispetto a una madre dal feeling piú diretto, eppure cosí uguale a lui. Un libro per raccontare gli incontri fatti in questi primi 40 anni di vita tra le cucine e le sale dei ristoranti, anche se di anni, lui, ne ha appena 45. Incontri tutti determinanti, anche e soprattutto quelli in terra friulana che, esperienza dopo esperienza, lo hanno portato a essere quel che è ora. Ora Joe Bastianich, “istriano dei Queens”, è un businessman con ristoranti in tutto il mondo (ma sempre all’insegna del Made in Italy), tenute vitivinicole di prestigio (a iniziare da quella con sede a Gagliano di Cividale) e ultimamente anche volto super noto di Sky, giudice severo negli Usa e in Italia di MasterChef, format tv di grande successo.
E proprio Joe Bastianich e il suo libro autobiografico Restaurant Man (edito in Italia da Rizzoli) saranno lunedí sera protagonisti di una serata tra chiacchiere, aperitivi e assaggi ai “Grani di pepe” di Flaibano.
Quando e come è nata l’idea del libro?
«Un paio di anni fa la salute di mio padre ha iniziato a peggiorare e io ho cominciato a ripensare alla mia vita e al mio viaggio nel mondo dei ristoranti e del cibo e vino. Lui è morto durante il periodo in cui stavo scrivendo il libro. Credo che aver potuto ripensare alle mie esperienze sia stato in qualche modo catartico».
In effetti, questo libro, a tratti, ha delle sfumature da auto-analisi...
«Era importante per me essere completamente onesto nel riportare le mie esperienze e sensazioni, altrimenti a cosa sarebbe servito? Bisogna essere sinceri anche quando si rivive la propria vita sulla carta...».
È giovane per un’autobiografia completa. Ci sarà un “Restaurant man 2”?
«Forse! Chi lo sa? La mia vita in ristorante è cominciata all’età di 3 anni. Credo che 40 anni di esperienza e memorie siano una buon punto di partenza».
Tra impegni tv e affari in tutto il mondo come fa a seguire ogni cosa?
«Il segreto è sapersi organizzare bene. È una sfida, ma per ora ci riesco. Se ami veramente quello che fai, ti sorprenderà quanto riesci a fare».
Nel suo libro c’è molto Friuli. E c’è una parte dedicata a come è nato il suo business qui. C’è chi dice che i friulani sono chiusi e poco ospitali. Oltre la “terra” cosa l’ha convinta?
«Le mie esperienze con il popolo friulano sono sempre state tutto tranne che chiuse e fredde. Facile, quindi, farsi convincere ad avere affari qui! I friulani poi sono lavoratori infaticabili, ma che amano anche condividere e socializzare. E tra il Friuli e gli Usa, a livello di gente, c’è sempre stato un feeling particolare».
Ci sarà un concorrente friulano nella prossima edizione italiana di MasterChef?
«Con mia sorpresa, c’è stato un concorrente friulano che ha fatto le selezioni per MasterChef Usa, terza stagione. Sfortunatamente non ha passato la prova, ma ha avuto il mio voto!».
A Udine si è appena chiusa la kermesse enogastronomica Friuli Doc: la conosce?
«Ho visitato Friuli Doc anni fa quando avevamo appena cominciato con la cantina. Mi ricordo che Udine, a quel tempo abbastanza tranquilla, prendeva vita durante questa kermesse. E mi aveva fatto piacere vedere come, durante la rassegna, prodotti tipici e tradizioni venissero illustrati e offerti con tanto orgoglio».
Oltre al vino, al prosciutto e al frico c’è qualche altro prodotto del Friuli che l’ha conquistata?
«Sono un grande fan della “pitina”, se è fatta bene. Ho anche assaggiato degli ottimi formaggi di malga, realizzati con l’antico e tradizionale metodo di montagna».
Un ultimo flash. Lei in Friuli produce vini. Come sarà l’annata 2012?
«È stata un’estate arida e calda. E da quello che ho potuto vedere, c’è meno uva e ha bucce molto spesse. Credo che le rese siano di circa 30% in meno quest’anno. Sono stato nei miei vigneti in agosto e ho visto la sofferenza dell’uva per mancanza di acqua, anche sulle viti vecchie di Friulano a Buttrio. Mi pare comunque un’annata molto buona, soprattutto per i vini rossi, che saranno corposi e molto strutturati».
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