Banco libero, dove i libri trovano una seconda vita

Sedersi nella sala d’attesa di un ambulatorio e invece di sfogliare distrattamente una rivista di costume, “sprofondare” nel primo capitolo di un best-seller della narrativa o un avvincente noir. Dagli scaffali di via Chisimaio, i libri di Banco libero “escono” dal magazzino della periferia udinese per trovare nuova vita in altri angoli della città e incontrare nuovi lettori. È questa la proposta di Banco libero che si appella alle associazioni di categoria per promuovere l’iniziativa. La filosofia è quella di una biblioteca diffusa per sostenere la cultura, fungere da stimolo e intercettare anche i lettori più “distratti”. Banco libero si trova a Udine, alla Casa dell’Immacolata e l’anno scorso ha festeggiato il suo decimo anniversario.
Funziona un po’ come un banco alimentare, basato sul principio del libero scambio e del recupero delle risorse, e raccoglie, insieme a enciclopedie, dizionari, riviste specializzate e materiali multimediali usati, mettendoli a disposizione della collettività senza obbligo di restituzione. «Vorremmo potenziare la presenza di libri in diversi luoghi della città – afferma la responsabile del progetto Marzia Plaino –, e liberi professionisti e titolari di attività commerciali potranno recarsi al banco a fare scorta di libri per poi metterli a disposizione dei cittadini». Lo scorso anno Banco libero ha distribuito 41 mila 611pezzi e da dicembre 2004 più di 350 mila, tra libri e materiali multimediali. Agli scaffali della “libreria” – aperta il lunedì, mercoledì e venerdì dalle 17 alle 19, il mercoledì anche al mattino dalle 10 alle 12 – in questi 10 anni si sono affacciati cittadini, associazioni, carceri, scuole e biblioteche. Non si tratta di un parcheggio di vecchi libri e riviste per smaltire i materiali delle cantine svuotate: nel magazzino si effettua una cernita e tutti i pezzi sono disposti ordinatamente, dopo essere stati timbrati per evitare che vengano rivenduti sulle bancarelle di libri usati.
Tutto merito dei volontari, insegnati in pensione o appassionati che si dedicano con impegno al progetto. Oltre a rappresentare per molti una bella opportunità per avvicinarsi gratuitamente al mondo della cultura, che in tempi di crisi non guasta, per un paio d’anni si è consolidata una bella sinergia tra i volontari e i ragazzi ospiti della Casa dell’Immacolata e alla gestione del magazzino ora partecipano anche i profughi assistiti dal progetto Efraim–Rifugio diffuso friulano (a cura dell’associazione Nuovi Cittadini di Udine), con il supporto tecnico delle biblioteche civica “Joppi” e di quartiere Rizzi–San Domenico. Passeggiando avanti e indietro lungo i corridoi ci si imbatte in vere chicche della letteratura, reperti storici e copie ingiallite dal tempo. Tra “La luna e i falò” di Pavese, “Un profilo perduto. Romanzo” di Françoise Sagan, innumerevoli copie di testi firmati da Nantas Salvalaggio e una baule pieno di romanzi gialli, ci si può fare un’idea delle preferenze dei lettori. Ma ci sono anche tanti testi politici, religiosi, in lingua friulana o straniera e per i più piccoli. Il Banco è una risorsa che offre un’altra occasione di vita ai testi: vale la pena prendere in considerazione l’appello lanciato e andare a dare un’occhiata in via Chisimaio. Non costa nulla e sarà lo spirito a guadagnarci.
Giulia Zanello
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