Baby-gang, tre patteggiano e due a giudizio

UDINE. Rubavano per fare la bella vita, cioè per avere le tasche piene di soldi e potersela spassare alla sera, tra locali e belle ragazze. Colpi più o meno grossi, quelli pianificati e messi a segno, e seguiti dallo smercio della refurtiva nei negozi “Compro oro” o dovunque fosse possibile piazzare il bottino, costituito a volte anche da auto e scooter. È muovendo da questa ricostruzione dei fatti che il pm Marco Panzeri aveva ipotizzato nei confronti di un gruppo di giovani residenti nel quartiere di via Riccardo Di Giusto il reato dell’associazione per delinquere. Finalizzata, va da sè, al furto e alla ricettazione. L’inchiesta, culminata lo scorso dicembre nell’esecuzione di cinque misure di custodia cautelare, delle quali tre in carcere e due ai domiciliari, è approdata ieri davanti al gup del tribunale di Udine, Paolo Milocco.
Tre giovani hanno optato per la via del patteggiamento. Istanza che il giudice ha accolto e applicato nel caso di Miguel Levacovich, 20 anni, per il quale gli avvocati Nicoletta Menosso e Pieraurelio Cicuttini e il magistrato avevano concordato una pena di 2 anni e 4 mesi (sospesa) e di Shalion Sabinos, 20 anni, per il quale il difensore, avvocato Michele Marani, e il magistrato avevano convenuto su una pena di 1 anno e 2 mesi (sospesa). Decisione rinviata a giugno, invece, per Massimiliano Zanoni, 20 anni, difeso dall’avvocato Cesare Tapparo, che aveva concordato con il pm una pena di 1 anno, 8 mesi e 10 giorni e che dovrà ora valutare anche l’opzione relativa a un periodo di lavori socialmente utili.
Affronteranno il processo, invece, le altre due persone finite nei guai nell’ambito della stessa operazione di polizia: il 38enne Mario Levacovich, padre di Miguel e a sua volta difeso dall’avvocato Menosso, e la 23enne Fabiola Zanoni, assistita invece dall’avvocato Tapparo. Ma al dibattimento arriveranno entrambi senza più il peso dell’accusa più grave: quella dell’associazione per delinquere, per la quale il gup ha dichiarato il non luogo a procedere. La prima udienza è fissata per il 9 luglio. Per le stesse ipotesi di reato di furto e ricettazione, nei mesi scorsi, era stato denunciato anche un 17enne: del suo caso si sta occupando la Procura per i minorenni di Trieste.
Denominata “Lariis”, che in friulano significa “ladri”, l’operazione aveva permesso agli agenti della Squadra mobile della questura di individuare i presunti autori della decina di colpi commessi in abitazione e in qualche esercizio pubblico, a partire dall’ottobre del 2010, tra Udine, Pasian di Prato, Basiliano, Buttrio, Pradamano e Torreano di Cividale. Nel bottino, per lo più gioielli, tra cui anche una fede nuziale.
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