Azzurra si espande ancora e avvia una seconda linea

L’unità operativa nello stabilimento di Cecchini, poi festa coi dipendenti alla sagra «Ora che ci siamo consolidati, se ci saranno scossoni soffriremo meno di altri»



Era il 1985 quando Azzurra muoveva i primi passi nel settore dei mobili per bagno: 200 mila euro di fatturato, 5 dipendenti tra cui i tre soci. Sono passati 34 anni ed oggi Azzurra Group Industry 4.0 conta 82 dipendenti e fattura 20 milioni di euro con stime, nonostante il quadro economico e politico incerto, in crescita.

Nata a Motta di Livenza, nel 1988 l’azienda si trasferisce a Maron di Brugnera sino al 1996, in attesa di accasarsi definitivamente a Cecchini, all’inizio del 1997, quando viene rilevata dall’attuale proprietà: Paolo Martin, che è anche amministratore unico, Francesco Martin e i soci con diverse attività in Australia Gilberto Maggiolo e Antonio Bosso.

A Cecchini si trova lo stabilimento principale: 5 mila 400 metri quadrati dove venerdì sera è stato inaugurato un nuovo reparto; un’altra unità operativa si trova a Pasiano nell’ex Meson’s. Sono i numeri a imporre l’espansione: 17 dipendenti nel 1992, 56 nel 2007; poi – nonostante la riorganizzazione, la crisi Usa, la recessione in Italia – 74 dipendenti nel 2014, oggi, appunto, 82 con obiettivo, tra un triennio, di arrivare a 100 toccando un fatturato di 29 milioni di euro.

«Il punto di svolta è avvenuto nel 2013 quando, sfidando la crisi generale e di settore, abbiamo rivoluzionato marketing, prodotti e rete vendita ed è entrato in organico l’ingegner Ermes Biscontin, resposabile operativo», dice Paolo Martin. Il mercato principale è quello italiano, anche se l’estero, pur con numeri minori, prospetta buone chance. «Nonostante la situazione incerta – e lo sarà ancor di più se dovesse andare in porto la procedura d’infrazione – contiamo di sopportare meglio di altri eventuali scossoni», guarda avanti Paolo Martin. Grazie alla nuova unità produttiva, investimento di 2,3 milioni, «possiamo creare ulteriori spazi di crescita». Per il taglio del nastro, con soci e personale, è stata una grande festa di comunità.

«L’azienda ha un’anima e il suo potenziale sono le risorse umane: un binomio che racchiude il segreto del successo», si è congratulato il sindaco Edi Piccinin. «Avete compiuto quel salto di qualità e mentalità che se tutti potessero cogliere e fare non avremo più crisi», ha aggiunto l’assessore regionale Stefano Zannier. «Questo territorio, ad alta vocazione industriale, con voi è più forte, la strada per uscire dalla crisi è quella dell’innovazione. Il lavoro si crea col lavoro e non con decreti legge», ha aggiunto il senatore Luca Ciriani. «Valori, radici, evoluzione e velocità, qualità che avete colto appieno», il presidente della Bcc Pordenonese Walter Lorenzon e il consigliere regionale Alessandro Basso.

Ha benedetto lo stabilimento il vescovo Giuseppe Pellegrini, col parroco don Lelio Grappasonno: «Al centro di tutto ci siete voi, donne e uomini – ha detto il presule rivolgendosi a soci e lavoratori –. Altrove si alzano muri, qui create ponti. I benefici si vedono».

Dopo la cerimonia – in videoconferenza è intervenuto il presidente della Regione Massimiliano Fedriga – degustazioni proposte dallo chef Carlo Nappo, addobbi della Fioreria San Giuseppe di Fabio Tolusso di Azzano Decimo, e cena aziendale, alla sagra di Cecchini: un altro modo per dimostrare concretamente l’attenzione per il territorio dove Azzurra Group opera. —



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