Avvelenato il labrador di Domizzi

UDINE. Amano entrambi gli animali, e i cani in particolare, e la disavventura capitata qualche settimana fa al più giovane dei loro due labrador li ha scossi così tanto, da spingerli a presentare un esposto in Procura.
La famiglia è quella formata dal calciatore Maurizio Domizzi, difensore dell’Udinese, da sua moglie Tiziana e dai loro due bambini. Il malcapitato si chiama invece Bruno ed è un cucciolo di cinque mesi di color miele.
Lo scorso 14 gennaio, trotterellando con la padrona dalle parti dello stadio, ha rischiato di ritrovarsi stecchito a causa di una pallina di alluminio avvelenata. O quantomeno, tossica.
Si deve probabilmente alla tempestività con la quale la signora Tiziana, allarmata, gliela ha tolta dalla bocca, se il cagnetto è riuscito a scampare il pericolo. L’episodio è passato dapprima inosservato. Rincasati dalla passeggiata pomeridiana, il labrador ha continuato a comportarsi normalmente almeno fino alla tarda serata.
Il malessere ha cominciato a manifestarsi dopo diverse ore e ad accorgersene è stato il calciatore, nel cuore della notte, al rientro da una trasferta di gioco all’estero. Non guaiti veri e propri, ma atteggiamenti strani e inconsueti.
Difficile, comunque, indovinarne l’origine e intervenire di conseguenza. Invece di migliorare, con il passare del tempo la situazione è andata degenerando. Finchè, all’alba, con il cucciolo mezzo impazzito, alla coppia non è rimasto altro da fare che chiamare il veterinario.
Accompagnato da Simone Tutino, consulente del lavoro e suo portavoce, Domizzi ha portato il cagnolino nell’ambulatorio di Basiliano del dottor Loris Scaini, per le prime cure. Bruno è stato poi trasferito in una clinica specialistica di Udine, dove è stato tenuto in osservazione per 24 ore.
Considerate le reazioni del cucciolo, il timore era che potesse avere ingerito sostanze stupefacenti. Ipotesi scartata poi dai successivi esami tossicologici.
Il caso è comunque rimbalzato - come prassi impone - sui tavoli dell’Ass n.4 “Medio Friuli” e anche su quelli della Polizia locale e del sindaco Furio Honsell, attraverso la comunicazione obbligatoria del veterinario. Che, nel referto, ha parlato di sospetto avvelenamento. Da qui, la decisione di Domizzi e di sua moglie di segnalare il pericolo alla magistratura.
Assistiti dall’avvocato Francesca Tutino, i coniugi hanno ripercorso le tappe della vicenda nell’esposto presentato lo scorso 31 gennaio in Procura. Sul caso, il pm ha delegato ulteriori accertamenti alla Polizia municipale della sezione di Polizia giudiziaria.
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