Assalto al centro storico ma il divo arriva col buio

Attesa di ore anche davanti all’istituto Marinoni dove si girava il videoclip
Di Davide Vicedomini
Udine 16 gennaio 2016 MIKA Copyright Foto Petrussi
Udine 16 gennaio 2016 MIKA Copyright Foto Petrussi

Tutti pazzi per Mika. Il cantante di origini anglo - libanesi, popolare giurato della trasmissione “X Factor”, risveglia la città. Quasi tremila persone arrivate in piazza Libertà, ieri pomeriggio, per sbirciare il set del video di "Hurts", il nuovo singolo tratto dall’album "No place In Heaven".

L’attesa si è protratta per parecchie ore – il cantante doveva arrivare alle 16, ma si è materializzato solo in serata – con numerosi fans udinesi, a caccia di un autografo o di una foto insieme all’inavvicinabile star.

Come la decina di persone che, poco prima di pranzo, richiamate dal tam tam dei social network, si sono presentate davanti ai cancelli degli istituti scolastici Marinoni e Stringher - l’altra location scelta per girare alcune scene del videoclip diretto da Ivan Cotroneo, regista del film “Un bacio” - e che, infreddolite, hanno atteso per circa otto ore almeno un cenno di saluto dalla pop star, che alla fine non è arrivato.

Mika ha pernottato all’hotel Là di Moret. Quindi, alle 10.30, con un’ora di ritardo, è giunto - accompagnato da una settantina di persone tra addetti alla produzione, truccatrici e camionisti, alloggiati all’Ambassador – al Marinoni. I parcheggi interni sono stati occupati per intero, già all’alba, dai camper e dai tir della produzione cinematografica.

Un “set blindato”, quello girato all’istituto tecnico, lontano dagli sguardi di insegnanti e studenti, rinchiusi nelle aule o bloccati dai bodyguard nei corridoi, mentre l’artista anglosassone si esibiva davanti ai riflettori nel cortile dell’istituto e nella palestra. Ma c’è chi, con il proprio smartphone, è comunque riuscito a “rubare” qualche scatto o video lanciato poi in rete.

Luana è arrivata direttamente da Crocetta del Montello, in provincia di Treviso, in treno per «vedere da vicino il mio idolo». «Ho saputo che era a Udine – dice – e non potevo perdermi questa occasione. Ho fatto due ore e mezza di treno e mezz’ora a piedi».

E’ la prima a presentarsi davanti al Marinoni. Dopo di lei, Chiara Marzullo insieme alla nonna Claudia Busatti. «Le sue canzoni - spiega quest’ultima - mi sono piaciute subito. L’ho seguito dall’inizio anche per le sue origini libanesi visto che ho lavorato per un periodo in quel Paese».

Dalle aule al terzo piano gli studenti nel frattempo urlano: «Per un giorno siamo dei vip». Dopo mezzogiorno alla spicciolata escono i ragazzi: «Mi sento fortunata – esulta Elisa –. È venuto nella mia scuola. L’ho visto mentre girava fuori dalla palestra. Sono entrata nel laboratorio e sono riuscita a filmare un video. Purtroppo è inavvicinabile. Con le mie amiche ho provato ad andare in atrio, ma le guardie del corpo mi hanno allontanato». Cappotto grigio e maglia con la scritta sulle spalle “Un bacio” come il film di Cotroneo: così ieri si è presentato Mika. «È semplicemente bellissimo - dice Giuditta –. È ancora meglio dal vivo che in televisione. Peccato non averlo salutato. Ci hanno fatto uscire dalle scale di emergenza».

Ieri al Marinoni era stata indetta l’assemblea d’istituto. In molti hanno approfittato per dare una sbirciatina alle scene del videoclip. «Ma non ci è stato consentito – qualcuno dice allargando sconsolato le braccia –. L’abbiamo visto arrivare con una macchina nera. Poi più nulla. Solo bodyguard in ogni angolo della scuola».

Attratti dall’evento anche i professori delle classi quinte dello Stringher. «Ho approfittato - spiega un’insegnante - per parlare ai ragazzi della storia di Mika. Mi ha colpito la storia di questo ragazzo che dopo aver lasciato la scuola è stato educato dalla madre con la musica. Mi sarebbe piaciuto incontrarlo. Peccato. L’ho visto da lontano e sembra più giovane in televisione ».

Poco dopo pranzo inizia la lunga attesa nella speranza almeno di autografo. Tra i pochi fortunati la piccola Angelica di sette anni entrata grazie all’aiuto della madre, insegnante. Anche Erica Basile è riuscita nell’impresa di una foto. Esce in sella alla sua bici. Ha in mano il cellulare e mostra lo scatto «Mi ha detto «Ciao», ma nulla di più».

Per gli altri invece si è trattata di una giornata all’insegna di una vana attesa. Alle 16.30 il rombo dei motori dei primi tir in partenza verso Piazza Libertà.

Alle 17.30 Mika esce a bordo di una Mercedes seduto nei sedili posteriori, mentre i fans cercano di bloccare l’auto battendo sui vetri. Impossibile fermarlo. Lui guarda il cellulare e non saluta. «Una vera delusione – dice qualcuno –. Non eravamo in mille. Eravamo solo in dieci. Potevano farci entrare almeno per una foto. Non chiedevamo altro».

La corsa a Là di Moret, per un breve ristoro e una doccia, e poi di nuovo a Udine. Sono le 20.30 quando Mika arriva finalmente in piazza Libertà, ancora gremita di gente.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Messaggero Veneto