Arrestato in Austria il re delle truffe di Udine

I carabinieri e la polizia austriaca hanno sorpreso Marco Hudorovich a Velden Ha sottratto decine di migliaia di euro a chi accettava di riciclare denaro sporco

Arrestato a Velden, in Austria, il re delle truffe di Udine. Marco Hudorovich, 33 anni, assieme ad altri componenti della banda, ha truffato più persone individuate in ambienti dove si svolgevano attività illecite. Il trucco era sempre lo stesso: le individuava, le contattava offrendo loro affari da capogiro, tipo l’acquisto di appartamenti di lusso a prezzi dimezzati o un’ora piacevole con le ballerine di lap dance, e quando queste avevano abboccato le attirava in un alloggio comunicante con un altro, in via Argentina, dove, confessando di avere denaro sporco da ripulire, chiedeva un acconto in denaro contante assicurando che, al momento dello scambio, avrebbero ricevuto il doppio della cifra o lauti interessi.

Hodorovich è stato arrestato dai carabinieri del Nucleo investigativo provinciale impegnati, con la polizia austriaca, nell’esecuzione del mandato di arresto europeo emesso dalla Procura di Udine nei confronti del nomade che deve scontare un anno, 5 mesi e 6 giorni per furto aggravato, tentato prelievo fraudolento, resistenza a pubblico ufficiale ed estorsione. Reati commessi tra il 2008 e il 2009 in provincia. L’operazione, coordinato dal sostituto procuratore aggiunto Raffaele Tito, si è conclusa ieri oltre confine.

Hudorovich è considerato uno dei componenti più rappresentativo di due famiglie, le quali avevano installato nelle abitazioni di via Argentina un sistema di telecamere esterne e interne per documentare l’eventuale arrivo delle forze dell’ordine o, nel caso di contestazione dell’ipotesi di reato, il fatto che avevano operato una truffa. Questo perché, alle volte, i truffati vergognandosi per essere caduti nel trannello sostenevano di essere rapinati.

Ma torniamo alla casistica delle truffe. Nell’appartamento di via Argentina arrivò anche un uomo d’affari interessato ad acquistare due appartamenti di super lusso a Jesolo che il truffatore offriva a 500 mila euro anziché 1 milione cadauno. Quando la trattativa arrivò a buon punto, il possibile acquirente fu invitato a mettere a punto i dettagli nei locali comunicanti dove il truffatore gli chiese un acconto di 100 mila euro in cambio del doppio della cifra in banconote, però, sporche. L’uomo ha abboccato e al momento dello scambio non ha seguito il truffatore, il quale con una scusa si è spostato con l’acconto in una stanza comunicante e da qui è fuggito lasciando il malcapitato in lunga e inutile attesa.

Stesso copione per un’altra vittima intercettata grazie allo sguardo lusingante di alcune ragazze, in un ristorante di lusso nel vicino Veneto. In questo caso, la storia faceva leva sulla presenza di una quindicina di ballerine di lap dance con vistosi perizoma sui quali i ragazzi lasciavano banconote di piccola taglia. Il truffatore, pur di cambiare il denaro incassato in nero, offriva al malcapitato una maggiorazione del 25%. Con questo scherzetto la banda, che si presentava agli appuntamenti a bordo di Porsche Cayenne e Mercedes costosissime, era riuscita a sottrarre circa 160 mila euro. Altrettanto elevata la percentuale (60%) offerta a chi finiva nella rete per riciclare il denaro proveniente dal traffico di droga.

Questi sono solo alcuni esempi delle truffe attuate tra il 2008 e il 2009 in tutto il Veneto e in Austria. Ricchi i bottini, i cui valori raggiungevano decine di migliaia di euro. Al termine dell’operazione, il procuratore Tito ha invitato i carabinieri a perseverare nella ricerca dei latitanti, considerata il giusto epilogo delle vicende processuali.

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