Aquileia celebra la messa dello spadone ricordando la sua storia
L'antico rito, antecedente alla Messa di Cividale celebrata, la notte di Natale in basilica

Si è rinnovato nella Basilica di Aquileia, l'antico rito della Messa dello Spadone. A celebrare la Messa per la prima volta don Mirko Franetovich, che non senza emozione ha ripetuto l'antico rito, antecedente alla Messa dello Spadone di Cividale del Friuli del 1366 che si celebra nel giorno dell'Epifania, alla presenza di tantissime persone giunte anche dai paesi vicini, e del sindaco Emanuele Zorino.
La celebrazione della messa dello Spadone affonda le sue radici nella prima metà del XIV secolo quando il Patriarca di Aquileia Bertrando di San Genesio, dopo aver conquistato Cormons, fu costretto a celebrare la messa della notte di Natale del 1340 all'aperto a Gorizia, indossando l' armatura di guerra e impartendo la benedizione con lo spadone a due mani.
Questa particolare liturgia per secoli è rimasta come prassi della Chiesa goriziana nelle celebrazioni del Santo Natale. Persa la tradizione isontina, attualmente la messa viene celebrata solennemente la notte di Natale nella Basilica Patriarcale di Aquileia.
Un ministrante assistendo il sacerdote durante la proclamazione solenne del Vangelo indossa l'elmo e impugna lo Spadone, al termine, fende l'aria con l'arma bianca verso i quattro punti cardinali in segno di benedizione. Infine depone lo Spadone ai piedi del Bambino Gesù deposto nella mangiatoia.
Questo momento era volto ad affermare il potere spirituale, militare e civile del patriarca di Aquileia. Nell'occasione ha preso la parola il sindaco Zorino per fare gli auguri alla propria comunità, facendo sue le parole di Papa Francesco in cui, "occorre avere cura della Casa Comune affidata come bene prezioso da tutelare in modo fraterno e condiviso".
Ha ricordato "l'amore e la bellezza, di cui la magnifica Civitas Aquileiensis è fulgido esempio, salverà il mondo se riusciremo in modo costruttivo e responsabile a impegnarci tutti per la sua renovatio.
Una città come la nostra- ha detto- Patrimonio dell'Unesco, cuore pulsante della nostra regione, per le sue origini e la sua storia, si sta caratterizzando, oggi per le attività proposte volte al bene comune".
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