Appello dei titolari delle giostre: fateci lavorare a Santa Caterina

A.r.

Tornano le giostre in città. Oggi si accenderanno le luci e le musiche delle 36 attrazioni che sono state installate in piazza Primo Maggio e che lì rimarranno fino al 13 dicembre. E proprio dalle persone che animano lo storico luna park ieri è partito un appello rivolto al Comune di Udine. A farsene portavoce è stato Paolo Grandi: «Vorremmo che in città ci potesse essere di nuovo il grande e magnifico luna park di un tempo che poteva contare su circa cento attrazioni. E, allo stesso tempo, ci piacerebbe che l’attività delle giostre potesse culminare, come avveniva in passato, con la grande festa di Santa Caterina». Già da alcuni anni il periodo delle giostre non coincide più con quello della tradizionale fiera di Santa Caterina che porta in Giardin Grande decine di bancarelle. «Speriamo che questa situazione, prima o poi, si risolva» auspica Grandi. «Per quest’anno – precisa – sono stati lasciati liberi numerosi posti auto, come richiesto dall’amministrazione comunale. In particolare nell’area compresa tra la basilica delle Grazie e i semafori adiacenti al parcheggio sotterraneo. Lì, nelle passate edizioni, trovavano spazio decine di attrazioni. Quest’anno sono rimasti esclusi almeno 35 operatori che normalmente montavano le loro giostre. Le attrazioni principali e tutte quelle storiche ci sono. Ma, appunto, non c’è più il grande luna park, quello che eravamo abituati a vedere fino a pochi anni fa. Io sono cresciuto qui, mio papà lavorava con le giostre e anche mio nonno. Le prime attrazioni sono nate già nell’Ottocento, erano a vapore e, ad attirare l’attenzione, c’erano anche i saltimbanchi».

«Non vi è più concomitanza tra le giostre e Santa Caterina – ha spiegato Maurizio Franz, assessore comunale ad Attività produttive, turismo e grandi eventi – per tutta una serie di motivazioni che ora, peraltro, sono accentuate dalla pandemia causata dal coronavirus. Comprendo le aspettative dei titolari delle attrazioni – sottolinea –, ma in questo momento qui bisogna essere contenti di essere riusciti a fare la manifestazione. I dati Covid sono ancora da tenere sotto attenta osservazione e, in più, c’è l’esigenza di non creare disagi alla cittadinanza e agli operatori economici per un lungo periodo».

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