Antico mulino, tocca agli arredi

Spilimbergo, il loro acquisto consentirà di completare il recupero dell’immobile

SPILIMBERGO. Sarà riconsegnato a breve alla comunità spilimberghese un altro dei suoi gioielli. L’amministrazione comunale ha infatti dato il via libera, nel corso dell’ultima riunione di giunta, al progetto preliminare per l’acquisto degli arredi del mulino ad acqua di via della Repubblica. Una spesa di 20 mila euro che non costerà un solo centesimo alle casse comunali, avvalendosi di un contributo straordinario regionale per la ristrutturazione, la manutenzione e la valorizzazione di immobili. Una volta acquistati, gli arredi saranno installati e l’amministrazione Francesconi conta di poter inaugurare il manufatto, riqualificato, entro l’autunno. Un restauro, quello dell’antico mulino Prussia, che restituisce non soltanto alla città del mosaico, ma all’intera regione, un’altra delle sue perle attraverso il recupero di uno dei beni immobili che testimoniano una fra le più antiche e più significative attività produttive.

Correva l’anno 2003 quando il consiglio comunale presieduto dall’allora sindaco Alido Gerussi votò all’unanimità l’acquisto dell’immobile da privati per 115 mila euro. Un’operazione apprezzata da tutte le forze politiche vista la possibilità di recuperare il vecchio mulino ad acqua, risalente alla fine del 1300, unico esempio sul territorio comunale e uno dei pochi rimasti nel comprensorio. Una necessità, quella dell’intervento di recupero del manufatto, tra l’altro emersa in occasione della presentazione, allora, del libro dell’architetto spilimberghese Stefano Zozzolotto “Il tempo dei molini”. Fu proprio il professionista a lanciare l’appello a procedere in tempi stretti per salvaguardare e assicurare la conservazione degli impianti. Nel gennaio 2005 l’inoltro della domanda di contributo alla Regione. Nel 2007 la concessione di un contributo pari a 600 mila euro e l’avvio dei lavori coordinati dallo stesso Zozzolotto, con tanto di riconoscimento dell’immobile, dichiarato di particolare valore artistico-ambientale, rimasto intatto e ancora funzionante con i vecchi meccanismi azionati dall’acqua della roggia. La struttura, in accordo con la Provincia, potrebbe diventare un polo di attrazione a memoria della civiltà rurale, ma anche dell’ambiente locale.

Guglielmo Zisa

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